A differenza dei paesi confinanti con l’Italia, Svizzera e Austria, che hanno un alto standard nella Sanità Pubblica, l’Italia ha un rigoroso piano di vaccinazione con 10 vaccinazioni obbligatorie per i bambini, che vengono somministrate in due vaccinazioni combinate, una a sei e una a quattro vaccini.

Senza le seguenti vaccinazioni, i bambini non sono ammessi alle strutture di assistenza alla prima infanzia e alla scuola materna, e ai genitori di alunni di età compresa tra i 6 e 16 anni viene inflitta una sanzione pecuniaria:

difterite, tetano, poliomielite, epatite B, pertosse, HIB haemophilus influenzae tipo b, morbillo, parotite, rosalia e varicella.

Ciò significa che ai genitori viene negata la decisione individuale rispetto alla vaccinazione dei propri figli, cosa che invece è garantita in altri Paesi europei.

Farmaci, e a maggior ragione i farmaci pediatrici, possono essere usati in via generalizzata solo dopo la conferma della loro efficacia e sicurezza.

La conferma della sicurezza ed efficacia può avvenire solo con studi clinici basati su un vero gruppo di controllo.

Un vero gruppo di controllo di uno studio clinico presuppone che ai partecipanti al gruppo di controllo venga iniettata una sostanza neutrale.

Nel caso di studi clinici per la conferma dell’efficacia e sicurezza delle vaccinazioni, la sostanza neutrale ovviamente non può essere costituita da una vaccinazione paragonabile ossia da una sostanza che contiene gli adiuvanti contenuti nella vaccinazione da studiare (p.e. sali di alluminio ecc.) oppure altri componenti biologicamente attivi.

È un chiaro Diritto/Obbligo dei genitori di pretendere la necessaria trasparenza in merito all’asserita sicurezza ed efficacia di quelle sostanze che l’Azienda Sanitaria intende inoculare al loro figlio.

È noto che le vaccinazioni pediatriche, utilizzate in Italia, provocano anche decessi e altri gravi danni irreversibili.

L’OMS ha lanciato in Europa l’Agenda Europea per l’immunizzazione 2030, che porterà a un ulteriore aumento della pressione vaccinale, in particolare sui nostri bambini e giovani.

Lo sviluppo assurdo e pericoloso attualmente si può già vedere nella Regione Puglia con l’abuso di scuole e università per aumentare la pressione vaccinale sugli alunni e gli studenti. Nel caso concreto riguarda il vaccino contro il papilloma virus, una vaccinazione che è nota per causare morte e infertilità, e che contiene come coadiuvanti potenti composti di sali di allumino che non sono mai stati testati in punto sicurezza.

È ora di unirsi per proteggere i nostri figli e di smettere di consegnarli agli interessi senza scrupoli di coloro che con l'”Agenda 2030 dell’OMS per l’immunizzazione“, hanno trovato il modello di business della “vaccinazione dalla culla alla bara“.

La miglior protezione è la richiesta della dovuta TRASPARENZA e della GARANZIA DEL VERO PRINCIPIO DI PRECAUZIONE che vieta l’uso generalizzato sui nostri figli di sostanze, di cui mai è stata accertata la sicurezza.

 

Avv. DDr Renate Holzeisen

Bolzano – viale Stazione 7 – holzeisen@holzeisen-legal.com

Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano e del Consiglio della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige

 

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