Il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano respinge a maggioranza la trasparenza sui risultati dei test molecolari (PCR-tamponi), consentendo così l’arbitrio totale anche in futuro

SVP, TEAM K, FREIHEITLICHE, FRATELLI D’ITALIA, FORZA ITALIA, LISTA CIVICA rifiutano un requisito fondamentale dello Stato di Diritto (trasparenza) soprattutto per quanto riguarda quello strumento, il cui abuso ha portato a restrizioni/violazioni della libertà personale e collettiva a partire dal 2020 e che ha consentito l’approvazione in via originariamente condizionata di “vaccini” sperimentali

La prossima pandemia arriverà sicuramente, solo che non sappiamo quando”: questo è stato il tenore anche alla recente “tavola rotonda” in TV alla RAI Südtirol.

La raccolta di dati che porta alla drastica limitazione dei diritti e delle libertà fondamentali e, in ultima analisi, all’approvazione di sostanze sperimentali che vengono somministrate in massa alla popolazione (anche nell’ambito di un obbligo di “vaccinale”) deve garantire la massima trasparenza.

Se ciò non avviene, non si può nemmeno lontanamente parlare di uno Stato di Diritto.

Ma proprio questa trasparenza, indispensabile per misure autoritarie di così vasta portata, è totalmente assente nell’uso del metodo di diagnostica di laboratorio PCR (Polymerase Chain Reaction).

Nella “pandemia” íl test PCR è stato dichiarato essere il cosiddetto gold standard per la rilevazione di un’infezione da Sars-CoV-2.

Un cosiddetto “caso positivo” ha comportato restrizioni estese alla libertà personale (quarantena) e collettiva (lockdown). E la somma di questi cosiddetti “casi positivi” è stata, tra le altre cose, il presupposto per la dichiarazione della presunta pandemia (PHEIC – pubblic health emergency of international concern) e un prerequisito per l’approvazione in via condizionata dei cosiddetti “vaccini” sperimentali basati sull’ingegneria genetica.

Tuttavia, i test non sono mai stati concepiti per questo scopo, poiché non sono in grado di distinguere il materiale genetico dagli agenti patogeni in grado di riprodursi. Un risultato positivo non dice nulla sull’infettività della persona testata.

Inoltre, esiste un’elevata probabilità  di risultati falsi positivi.

Poiché in Alto Adige/Sudtirolo amiamo prendere l’Austria come riferimento, va ricordato che l’ex capo del dipartimento per la salute pubblica dell’AGES (Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare – paragonabile all’Istituto Superiore di Sanità in Italia), Franz Allerberger, ha dichiarato pubblicamente nell’autunno 2020 che era assolutamente insensato considerare il risultato positivo al test PCR come un caso di Covid, che non c’era mai prima stata nella storia della medicina una definizione radicalmente sbagliata di un caso di malattia come invece è accaduto con il Covid-19, e che senza il test PCR in Austria non ci sarebbe stata alcuna emergenza. Di conseguenza, l’esperto e dirigente dell’Istituto di Public Health della Repubblica Austriaca è stato brutalmente censurato dai media, prima di scegliere andarsene anticipatamente in pensione.

Un altro esperto e critico dell’uso improprio del test PCR, noto in Alto Adige/Sudtirolo, è l’esperto di Public Health, il dottor Martin Sprenger (Università di Graz, docente di Public Health, epidemiologia, medicina sociale).

Ha espresso molto chiaramente le sue critiche in interviste (ovviamente non sui media di sistema, dove queste dichiarazioni sono state sistematicamente censurate). Vedi tra l’altro meinbezirk.at. del 03.09.2020 (https://www.meinbezirk. at/niederoesterreich/c-regionauten-community/public-health-experte-martin-sprenger-im-interview-corona-schon-seit-herbst-2019-in-europa_a4220202) dove dice quanto segue: “bisogna sapere quanto sia significativo un test. … La mia critica principale è che finora i test positivi sono stati considerati casi di malati. Questo è completamente sbagliato, è sempre stato sbagliato e rimarrà sempre sbagliato. … Non si è discusso affatto se e quanto bene il test rilevi se qualcuno è contagioso o meno. …. Si può essere positivi alla PCR per settimane o mesi, ma non si è più contagiosi da molto tempo Anche il virologo Drosten sta già lentamente remando in questa direzione. Lui è anche un fenomeno in sé. Ho ascoltato quasi tutti i suoi podcast e mi sorprendo sempre di come cambi idea e dica cose diverse rispetto a settimane o mesi fa. Tutti possono cambiare idea, ma Drosten, che è uno specialista dei test PCR, sapeva fin dall’inizio che il test PCR non può rilevare l’infettività/contagiosità. E avrebbe dovuto comunicarlo chiaramente, nelle sue dichiarazioni pubbliche, ma anche ai politici. Il fatto che non l’abbia fatto lo trovo personalmente molto discutibile e meritevole di spiegazioni. Sa che il test PCR può rilevare solo la contaminazione virale. … Ma ancora più importante in una pandemia è sapere se qualcuno è contagioso o meno. … Il gold standard sarebbe l’isolamento del virus, cioè la rilevazione del virus stesso e non solo di frammenti di esso. Si tratta di rilevare un virus funzionante, cosa che si può fare in laboratorio.

Va ricordato che è stato il virologo di stato della Germania (e della Commissione Europea presieduta dalla Ursula von der Leyen) Christian Drosten, che (come è stato definitivamente rivelato ora (vedi gli articoli degli ultimi giorni) – insieme a Fauci & Co. ha attivamente partecipato all’occultamento dell’origine di laboratorio del SARS-CoV-2, di cui era a conoscenza, perché era (è) parte del gruppo di virologhi dedicati alla illegale gain of function, e ha pubblicamente screditato scienziati di fama internazionale, come il direttore designato del NIH Jay Bhattacharya (professore di politica sanitaria alla Stanford University), per le loro critiche alle dannose misure Covid.

In Italia, tra gli altri, era il Prof. Mariano Bizzarri (Università La Sapienza – Professore di Medicina Sperimentale) ad illustrare l’uso improprio del test PCR, anche in audizione in Commissione Affari Costituzionali del Senato (https://www.senato. it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/421/377/prof._Bizzarri.pdf

I test PCR devono quindi essere integrati nelle procedure di diagnosi differenziale.

I test di massa su persone sane e asintomatiche sono insensati!

La cosiddetta PCR quantitativa non solo rileva la presenza di una determinata area del materiale genetico, ma allo stesso tempo anche la quantità di materiale genetico virale. Di conseguenza, la PCR quantitativa viene utilizzata principalmente nella diagnosi delle infezioni per determinare la cosiddetta carica virale.

Il valore CT (valore limite dei cicli) indica quanti cicli di replicazione sono necessari affinché un rivelatore dia un segnale nel caso di una PCR quantitativa. Più basso è questo valore, meno replicazioni sono state necessarie fino al primo segnale, più materiale genetico (DNA o RNA) era presente fin dall’inizio.

La presenza di materiale genetico virale non è la prova di un agente patogeno in grado di riprodursi, in quanto potrebbe anche trattarsi di semplici particelle virali.

Questo è stato sottolineato molto tempo fa dall’inventore del metodo PCR, Kary Mullis, che purtroppo è deceduto nel 2019 e non ha potuto quindi contrastare personalmente l’abuso del suo metodo diagnostico di laboratorio.

Per rilevare un virus in grado di riprodursi, è necessario creare una coltura in laboratorio. È stato dimostrato che il virus è in grado di riprodursi solo se sono presenti sintomi della malattia, se questi sono iniziati non più di dieci giorni prima e se è presente un valore CT corrispondentemente basso.

Il test PCR è inoltre progettato per rilevare solo determinate sezioni dell’RNA virale e non l’intero RNA virale. In questo modo, non solo può accadere che un agente patogeno esistente venga trascurato, ma anche che altro materiale genetico venga scambiato per l’agente patogeno. In questo modo viene generato un cosiddetto segnale falso positivo. Questo è uno dei problemi fondamentali del cosiddetto protocollo Corman-Drosten (chiamato anche protocollo Charitè, che è stato ampiamente utilizzato anche in Alto Adige/Sudtirolo), perché reagisce anche al materiale genetico di altri organismi, il che ha portato al fatto che anche persone non infette da Covid-19 sono state messe in quarantena ingiustamente. Questo protocollo di test, pubblicato nel gennaio 2020, è stato fortemente criticato anche per altri motivi (tra cui un valore CT estremamente alto, superiore a 40).

Alla mia domanda nell’ambito delle interrogazioni in Aula del Consiglio Provinciale dell’8 ottobre 2024, l’Assessore alla Salute Hubert Messner ha confermato, sia oralmente che per iscritto, che il valore CT (numero di cicli di amplificazione del materiale DNA prelevato) non viene indicato nella trasmissione scritta del risultato del test PCR da parte dei laboratori operanti ed autorizzati dall’Azienda Sanitaria nella Provincia Autonoma di Bolzano.

Ciò significa che continua a non esserci alcuna trasparenza sul fatto che i laboratori altoatesini rispettino o meno lo standard scientifico nell’applicazione dei test PCR quantitativi.

A causa dell’uso completamente improprio dei test PCR durante la cosiddetta pandemia di coronavirus (che ha portato a un’enorme creazione di falsi casi positivi per il Sars-Cov2), tra l’altro perché il cosiddetto protocollo del test PCR di Corman-Drosten prevedeva cicli di amplificazione di 40 e più (vedi a questo proposito il parere di un gruppo internazionale di scienziati che nell’autunno 2020 ha richiesto il ritiro del protocollo del test PCR di Corman-Drosten nell’allegato n. 1, e il parere della Prof.ssa Dr. Ulrike Kämmerer, Università di Würzburg-Germania sui test PCR nell’allegato n. 2),

L’OMS, seppur con un enorme ritardo, nel dicembre 2020 e nel gennaio 2021 nel suo bollettino ha informato gli applicatori dei test PCR, tra l’altro, del fatto che un numero elevato di cicli di amplificazione, necessario per rilevare il materiale genetico del virus, non implica la presenza di un virus attivo, e che in linea di principio si deve sempre tenere conto dei sintomi di malattia.

Inoltre, a causa delle massicce proteste internazionali contro la inappropriata e scientificamente falsa applicazione dei test PCR ai fini del rilevamento dei cosiddetti “casi positivi di Covid-19”, l’OMS ha sottolineato, anche se con un ritardo imperdonabile, che il valore CT, cioè il numero di cicli di amplificazione necessari per rilevare il materiale del DNA/RNA virale, deve essere indicato nei risultati dei test dei laboratori.

Vedi a questo proposito:

WHO Information Notice for IVD Users 2020/05

Nucleic acid testing (NAT) technologies that use polymerase chain reaction (PCR) for detection of SARS-CoV-2

20 January 2021 |Medical product alert |Geneva |Reading time: 1 min (370 words)

 

Omissis

health care

providers must consider any result in combination with timing of sampling,

specimen type, assay specifics, clinical observations, patient history, confirmed

status of any contacts, and epidemiological information

 

Actions to be taken by IVD users:

 

  1. Please read carefully the IFU in its entirety.
  2. Contact your local representative if there is any aspect of the IFU that is unclear to
  3. Check the IFU for each incoming consignment to detect any changes to the
  4. Provide the Ct value in the report to the requesting health care

 

I laboratori altoatesini/sudtirolesi autorizzati per fare i test PCR non sono quindi conformi, almeno dal 31 gennaio 2021, allo standard internazionale raccomandato dall’OMS (ovviamente troppo tardi e – guarda caso – dopo l’approvazione dei primi cosiddetti “vaccini” contro il Covid-19) per la comunicazione e valutazione dei risultati dei test PCR.

Il fatto che il Ministero della Salute italiano, secondo l’Assessore alla Salute Hubert Messner, non abbia fornito alcuna indicazione al riguardo, è del tutto irrilevante.

È la Provincia Autonoma di Bolzano ad essere responsabile della garanzia che i laboratori altoatesini/sudtirolesi incaricati dall’Azienda Sanitaria adottino una procedura scientificamente corretta e trasparente, indispensabile in uno Stato di diritto!

Dato che, inoltre, i vari prodotti per i test PCR sono diversi, poiché finora non esiste alcuna standardizzazione (solo per la rilevazione del virus SARS-CoV-2 ci sono più di 400 prodotti commerciali sul mercato, anche molto diversi tra di loro), per la tracciabilità e valutazione di un risultato del test PCR, è necessario che i laboratori, oltre all’indicazione del valore CT, indichino nel risultato scritto del test il nome commerciale e il produttore del prodotto per il test PCR utilizzato.

Per questo motivo ho presentato la mozione, vedi in allegato e qui: https://api-idap.landtag-bz.org/doc/IDAP_747618.pdf per imporre al governo provinciale di

garantire che i laboratori dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, nonché tutti i laboratori che effettuano test PCR per conto dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, indichino nella comunicazione scritta del risultato del test, il valore CT, il nome commerciale e il produttore del prodotto per test PCR utilizzato.

Ho allegato alla mia richiesta una parere scientifico bilingue della Prof.ssa Dr.ssa Ulrike Kämmerer (Università di Würzburg) – biologa cellulare e umana (ricercatrice sul cancro presso la Frauenklinik dell’Università di Würzburg), esperta riconosciuta nella tecnologia PCR.

SVP, TEAM K, Freiheitliche, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lista Civica hanno votato CONTRO la mia mozione destinata a garantire un minimo di standard della trasparenza necessario in uno Stato di diritto.

I Verdi si sono astenuti. Il deputato del PD, pur essendo presente, non ha partecipato alla votazione, così come, non hanno partecipato alla votazione, nonostante presenti, anche il Presidente della Provincia e il Consigliere Walcher (vedi risultato della votazione in allegato).

Già a novembre 2020, in un video, avevo richiamato, sulla base delle conoscenze scientifiche internazionali che avevo già a disposizione all’epoca, l’attenzione della popolazione altoatesina/sudtirolese sull’uso improprio dei test molecolari PCR.

Le reazioni a questo video sono state violente. Tra gli altri, il Consigliere del TEAM-K, il medico Franz Ploner, mi aveva ripetutamente chiesto di non continuare a parlare pubblicamente dei test PCR. Questo è stato per me il motivo per lasciare il partito TEAM K che avevo sbagliato nel considerare “liberale e rispettoso della dialettica nella scienza e nel discorso politico”.

Quindi la dura, anzi aggressiva reazione del dottor Franz Ploner mercoledì scorso in Consiglio provinciale alla mia mozione, non mi ha sorpreso, ma è stata per me la conferma che coloro che nel 2020 e negli anni seguenti propagandavano le misure anti-coronavirus non basate su prove scientifiche, come i test di massa della popolazione, non possono contribuire ad una elaborazione critica delle misure anti-coronavirus, ma, al contrario, continuano a reagire con attacchi puramente personali a proposte e critiche, invece, presentate in modo trasparente su basi scientifiche documentate. Perché tutto ciò che il dottor Ploner ha detto nella sua reazione alla mia mozione in Consiglio provinciale, ha completamente travisato la mia mozione.

La mia mozione non mirava a screditare uno strumento diagnostico di laboratorio, ma invece – proprio nello spirito dell’inventore del metodo PCR – a prevenire l’abuso di questo metodo, e a sottolinearne i suoi limiti e a richiedere la necessaria trasparenza, che uno Stato di diritto deve garantire, nell’interesse di tutti.

Durante la votazione di ieri, il dott. Franz Ploner non era presente, ma gli altri tre consiglieri del TEAM K hanno votato con l’SVP contro la necessaria trasparenza che uno Stato di diritto, che previene gli abusi autoritari, deve garantire.

Lo stesso vale per il deputato di Fratelli d’Italia Marco Galateo, che ovviamente appartiene ad un partito che fa annunci sui media altoatesini (STOL) con la dichiarata parola d’ordine “Stiamo smascherando la malagestione Covid- Ora tutta la Verità”, ma di fatto in Alto Adige fino ad oggi in Consiglio provinciale – tranne qualche imbarazzata astensione della collega Anna Scarafoni – ha sempre votato per la continuazione di errori fatali (impedimento della trasparenza dei test PCR e ulteriore pubblicità dei “vaccini” Covid-19 per le donne incinte, ecc.). Questo ha nulla a che fare con una politica coerente e credibile.

Ringrazio i colleghi deputati del Consiglio provinciale dell’Alto Adige che hanno votato a favore della futura garanzia di trasparenza dei risultati dei test PCR: Wir Bürger-Noi Cittadini-Neus Zitadins, Südtiroler Freiheit, JWA, Freie Fraktion, Für Südtirol mit Widmann.

Sono curiosa di sapere se il consigliere provinciale (ed ex Assessore alla sanità nel cosiddetto periodo del coronavirus) Thomas Widmann spiegherà di nuovo ai media il suo voto favorevole alla mia mozione come un mero errore/svista durante la votazione, oppure se ha riconosciuto la necessità di garantire la trasparenza e quindi la sostiene realmente. In quest’ultimo caso, lo valuterei essere un esempio di sviluppo positivo nello sforzo comune per prevenire in futuro misure dannose per la popolazione.

La trasparenza è necessaria soprattutto per prevenire infondate misure autoritarie: purtroppo, la maggior parte dei membri del Consiglio provinciale altoatesino non ha ancora compreso questo concetto, oppure semplicemente non li interessa se in futuro i cittadini saranno nuovamente privati dei loro diritti e delle loro libertà fondamentali in modo completamente ingiustificato. Per me, questo è motivo di grande preoccupazione e mi spinge a continuare il mio lavoro di sensibilizzazione ed informazione.

È indispensabile che il tema dell’abuso dei test molecolari vada sotto i riflettori della Commissione d’inchiesta parlamentare Covid.

Mi auguro che il Presidente della Commissione parlamentare, Senatore Avv. Marco Lisei, e gli altri membri appartenenti al suo partito, non facciano come Fratelli d’Italia qui in Alto Adige. Perché non ho ancora capito il significato di inserzioni come questa su media altoatesini, e un comportamento di voto (tranne astensioni di una consigliera imbarazzata) giusto contrario alla necessaria rivelazione della verità. Per quanto riguarda le mascherine, p.e., non si tratta solo di beccare l’avversario politico con le mani nella marmellata degli sporchi mega-affari con le “museruole”, ma si tratta anche di accertare che l’imposizione di usare le mascherine persino all’aperto e per i bambini a scuola (con applicazione di sanzioni pecuniarie incassate ancora oggi) difettava di ogni evidenza scientifica ed ha creato enorme danno psico-fisico!

Sarebbe inoltre opportuno che la nostra emittente pubblica RAI, sede locale, “dedicasse” la sua attenzione al tema fondamentale dell’abuso dei test molecolari PCR e il pericolosissimo difetto della trasparenza su rispettivi dati anche per il futuro! Perché ci viene detto: “La prossima pandemia arriverà, solo che non sappiamo quando“ ….

 

Beschlussantrag Transparenz PCR Test 216 25 Mozione Trasparenza test molecolare

1. ReviewCorman_Drosten_Paper_Final_Version_10-3-Public_final

3. WHO Information Notice for IVD Users 2020_05

Risultato votazione Consiglio Prov. BZ mozione 216 2025

Trad. IT Prof. U. Kämmerr parere scientifico_RT-PCR

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

ATTENZIONE – riguarda tutti che erano rimasti sospesi dal lavoro perché non “vaccinati contro il Covid-19! Bisogna urgentemente interrompere il termine di prescrizione dei crediti spettanti nei confronti del datore di lavoro per salari non pagati ecc.!

Consiglio a tutti che erano rimasti sospesi senza salario perché non “vaccinati” contro il Covid-19, di voler CON URGENZA interrompere la prescrizione dei crediti nei confronti del datore di lavoro per salario non pagato con una raccomandata/a.r. oppure pec sulla base della bozza che trovate qui in allegato.

Questo vale per tutti che non abbiano già pendente un processo del lavoro, con il quale hanno chiesto il pagamento dei crediti.

Denunce penali, azioni collettive che non riguardano specificamente i crediti dal lavoro nei confronti del datore di lavoro, non hanno interrotto il termine di prescrizione! Dunque, mandate la lettera adattata alla Vs. situazione con urgenza.

Consiglio di agire in giudizio solo quando la magistratura avrà deciso di accertare finalmente la cosiddetta “verità materiale” per poter applicare la legge. Allo stato il rischio processuale è ancora troppo alto vista la negazione di giustizia.

Dunque, si tratta di salvaguardare i propri crediti, interrompendo il decorso del termine di prescrizione.

Diffida-pagamento-stipendi-per-periodo-sospensione-Covid semplice

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

 

I peggiori timori sono confermati: i cosiddetti “vaccini” a base di mRNA contro il Covid-19 raggiungono il feto entro un’ora dall’iniezione ed espongono il nascituro alla produzione incontrollata della proteina spike che è una tossina – la “campagna di vaccinazione” contro il Covid-19 deve essere immediatamente sospesa, soprattutto per le donne incinte!

Un nuovo studio peer-reviewed conferma ciò che gli esperti hanno spiegato fin dall’inizio: i nanolipidi iniettati con i cosiddetti “vaccini” Covid-19, in cui è racchiuso l’RNA modificato, superano facilmente la barriera placentare e raggiungono il feto entro un’ora, si accumulano nei suoi organi e sviluppa in modo incontrollato in tutte le cellule del feto la proteina spike, una tossina, che porta alla morte cellulare.

I peggiori timori si confermano

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https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2162253125000435

Questo spiega anche l’aumento dal 2021 nei paesi con un alto “tasso di copertura vaccinale” contro il Covid-19 degli aborti involontari, dei nati morti, delle malformazioni e dell’infertilità.

È difficile superare l’irresponsabilità dell’operato del Ministero della Salute e delle Aziende Sanitarie Locali, compresa l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che continuano a raccomandare alle donne incinte la cosiddetta “vaccinazione” contro il Covid-19!

Siamo di fronte a un’emergenza di protezione civile che richiede la sospensione immediata dell’uso di queste sostanze sperimentali, in particolare sulle donne in gravidanza!

La Provincia Autonoma di Bolzano ha la competenza primaria per la protezione civile! E la Provincia Autonoma è, come le Regioni, responsabile della selezione e dell’uso legittimo dei vaccini.

Per questo motivo, il 15 gennaio 2025 ho presentato una mozione per la delibera nel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano per ottenere la urgente sospensione dell’applicazione dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19  in particolare per le donne incinte.

Ma nonostante le mie informazioni dettagliate, la maggioranza dei membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano (compresa la cosiddetta opposizione, TEAM K, Verdi, PD) non ha ritenuto necessario sostenere la mia mozione!

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https://www.renate-holzeisen.eu/it/i-membri-del-consiglio-della-provincia-autonoma-di-bolzano-dei-partiti-del-governo-svp-freiheitliche-lega-fratelli-ditalia-galateo-la-civica-e-dei-partiti-di-opposizione-team-k-verdi-e-pd-v/?amp=1

Con la presente, faccio un appello pubblico alla coscienza dei responsabili della politica sanitaria nazionale e locale, nonché dei medici: sospendete immediatamente l’uso di queste iniezioni sperimentali basate su tecnica genetica e altamente dannose e inutili, a meno che non vogliate sostenere che l’utilità sta nella riduzione della popolazione!

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

Il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano vota contro la tutela della salute dei bambini

Il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano vota a maggioranza contro il rispetto delle norme di cautela imposte dal Diritto del Farmaco e contro la tutela della salute dei bambini

Il fatto che la maggioranza dei membri di organi legislativi voti contro il rispetto delle norme di cautela imposte dal Diritto del Farmaco e quindi contro la tutela della salute dei bambini, ci dimostra chiaramente quanto i cosiddetti “rappresentanti del popolo” siano “indottrinati” dalla lobby farmaceutica.

Ieri il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano ha deliberato sulla mia mozione intesa ad obbligare il governo provinciale altoatesino:

  1. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che i vaccini pediatrici non vengano applicati senza la dovuta prescrizione medica;
  2. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che non vengano applicati sui bambini prodotti vaccinali “off label”, cioè su sottocategorie pediatriche, per le quali non sono stati autorizzati;
  3. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che vengano applicati solo prodotti vaccinali pediatrici, per i quali sia l’efficacia, sia la sicurezza sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo;
  4. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali in mancanza della necessaria prescrizione medica, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano nazionale vaccinale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
  5. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione “off label” di prodotti vaccinali, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
  6. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali, la cui efficacia e sicurezza non sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige.

Sebbene la Commissione Europea abbia stabilito, in applicazione del Diritto del Farmaco euro-unionale (recepito in Italia) come condizione per l’uso dei vaccini pediatrici la PRESCRIZIONE MEDICA nelle rispettive decisioni di autorizzazione, i vaccini pediatrici vengono sistematicamente somministrati senza prescrizione medica.

Il piano nazionale di prevenzione vaccinale (10 vaccinazioni obbligatorie per i bambini) deciso da POLITICI e non da medici, non prevede prodotti vaccinali specifici e si riferisce ad una popolazione pediatrica anonima e non ad un bambino specifico. E quindi, contrariamente a quanto affermato dall’Assessore Messner, non può sostituire la prescrizione medica!

Una prescrizione medica deve essere rilasciata da un medico in relazione ad un determinato prodotto vaccinale pediatrico e ad un determinato bambino.

Deve essere garantito che il medico prescriva il prodotto vaccinale in base a scienza e coscienza, senza condizionamenti politici, e in considerazione alle nature, alle caratteristiche e al profilo efficacia/rischio dello specifico prodotto vaccinale pediatrico, e tenendo conto della situazione dello specifico bambino.

Ma è esattamente ciò che non accade!

Inoltre, l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige applica il vaccino esavalente HEXYON, autorizzato dalla Commissione Europea solo per i bambini fino all’età di 24 mesi, anche ai bambini di età superiore ai 24 mesi, in una autentica applicazione off-label.

Questo è illegale, soprattutto perché avviene nell’ambito dell’imposto obbligo vaccinale!

Nella seduta di ieri, l’Assessore alla Salute Hubert Messner, una volta di più, ha fatto affermazioni non corrispondenti a verità. Ha affermato, ad esempio, che il prodotto vaccinale HEXYON sarebbe stato autorizzato per i bambini anche di età superiore ai 24 mesi e che comunque verrebbe utilizzato solo su bambini di età inferiore ai 24 mesi. L’assessore provinciale Messner o non sa cosa succede nell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, o fa finta di non saperlo, perché questo prodotto vaccinale esavalente viene somministrato dall’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, tra l’altro, ai bambini che vanno nella scuola d’infanzia (e, dunque, dell’età dei 3 anni in su). Sono in corso procedimenti giudiziari in merito.

Ecco la mia mozione bi-lingue, corredata da documenti istituzionali:

https://api-idap.landtag-bz.org/doc/IDAP_747656.pdf (vedi anche in allegato).

A proposito: l’Assessore si lamentava per la lunghezza della mia mozione. Ovviamente la verità documentata istituzionalmente è scomoda!

E la situazione potrebbe diventare ancora più spiacevole se il nuovo governo statunitense, con un Ministro alla Salute Robert F. Kennedy, inizierà seriamente sulla base di veri studi clinici, l’indagine sulla connessione tra le ripetute iniezioni di vaccini pediatrici de facto non testati, ad esempio, con la percentuale in costante aumento di bambini affetti da autismo (1 su 76 in Alto Adige!) e i risultati vengano confermati dalle autorità sanitarie statunitensi (FDA, CDC e NIH), nel frattempo ripulite dalla corruzione della lobby farmaceutica.

È incredibile che Consiglieri eletti dai cittadini si oppongano alla richiesta, affinché vengano rispettate dalle Aziende Sanitarie le disposizioni del Diritto del Farmaco che impongono cautele, come ad esempio la necessità di una prescrizione medica e il divieto di un uso off-label in massa in campagne di vaccinazione, e affinché le Aziende Sanitarie garantiscano che solo i vaccini pediatrici realmente testati in punto efficacia e sicurezza (nel contesto di studi clinici con veri gruppi di controllo) vengano utilizzati dall’autorità competente/amministrazione sanitaria.

I membri del Consiglio provinciale dell’SVP, del TEAM K, di FREIHEITLICHE, di LA CIVICA e di FORZA ITALIA si sono espressi contro il rispetto delle disposizioni di protezione della legislazione sui farmaci e contro la protezione della salute dei bambini.

I VERDI e Anna Scarafoni di FDI si sono astenuti.

Ringrazio i membri dei Gruppi Consigliari del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano che hanno votato a favore della mia mozione: NOI CITTADINI, WIR BÜRGER, NEUS ZITADINS, JWA, SÜDTIROLER FREIHEIT.

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

 

Mozione sui vaccini pediatrici: stop all’uso off-label e violazioni della legge

Se la politica introduce un obbligo vaccinale, deve garantire l’uso in conformità alla Legge sul Farmaco di vaccini sicuri ed efficaci

In realtà, queste norme vengono sistematicamente violate. Ciò vale anche per i vaccini pediatrici.

Mercoledì prossimo, 12 febbraio 2025, la mia mozione per garantire l’uso di vaccini pediatrici efficaci e sicuri in conformità con la Legge sul Farmaco e le condizioni per l’applicazione stabilite nelle delibere di autorizzazione dei vaccini, sarà messa a votazione nel Consiglio provinciale dell’Alto Adige.

Vedi qui la mia mozione:

https://api-idap.landtag-bz.org/doc/IDAP_747656.pdf

La decisione su quali dei prodotti vaccinali pediatrici autorizzati dalla Commissione Europea con efficacia per l’intera Unione Europea debbano essere utilizzati, è presa in Italia dalle Regioni o dalle Province Autonome. Per l’Alto Adige, quindi, la decisione spetta alla Provincia Autonoma di Bolzano.

L’uso dei vaccini deve naturalmente avvenire nel rispetto delle condizioni per l’uso stabilite dalla Legge sul Farmaco e dalle decisioni di autorizzazione del rispettivo prodotto vaccinale da parte della Commissione europea. Ma questo sistematicamente non avviene!

I vaccini pediatrici, per i quali in generale non sono mai stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo né l’efficacia e tantomeno la sicurezza, vengono utilizzati nella Provincia Autonoma di Bolzano e in Italia pure off label, cioè al di fuori dell’indicazione terapeutica stabilita dalla Commissione Europea nel suo ruolo di autorità competente per l’autorizzazione centralizzata nell’UE. Nel caso specifico, per sottogruppi pediatrici (cioè classi di età) per i quali il vaccino pediatrico non è stato approvato dalla Commissione Europea.

E, sebbene l’autorizzazione della Commissione europea lo preveda espressamente come condizione per l’applicazione del rispettivo prodotto vaccinale, i vaccini pediatrici vengono somministrati senza la necessaria prescrizione medica.

I bambini, i cui genitori si oppongono – ai fini della protezione dei loro figli – a questa evidente e grave violazione della Legge sul Farmaco e delle condizioni stabilite per il legittimo uso dei vaccini pediatrici, vengono esclusi dalle strutture per la prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia.

Si tratta di una situazione assolutamente insostenibile, che richiede una delibera decisa da parte del Consiglio provinciale dell’Alto Adige.

Va ricordato che i nostri paesi vicini, Austria e Svizzera, non hanno l’obbligo di vaccinazione per i bambini, ma hanno comunque uno standard di salute pubblica notoriamente molto elevato.

Con la mozione chiedo ai miei colleghi del Consiglio provinciale dell’Alto Adige di voler obbligare la Giunta provinciale a:

  1. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che i vaccini pediatrici non vengano applicati senza la dovuta prescrizione medica;
  2. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che non vengano applicati sui bambini prodotti vaccinali “off label”, cioè su sottocategorie pediatriche per le quali non sono stati autorizzati;
  3. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che vengano applicati solo prodotti vaccinali pediatrici per i quali sia l’efficacia, sia la sicurezza sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo;
  4. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali in mancanza della necessaria prescrizione medica, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano nazionale vaccinale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
  5. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione “off label” di prodotti vaccinali, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
  6. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali, la cui efficacia e sicurezza non sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige.

La salute dei nostri figli non deve essere messa a rischio per motivi ideologici e per una cieca fiducia nonché sottomissione a dogmi non basati su prove scientifiche.

Spero vivamente che i membri del Consiglio provinciale altoatesino tengano conto, al momento del voto, dei fatti documentati nella proposta di delibera e non si esprimano contro il rispetto della Legge sul Farmaco e delle condizioni imposte dall’autorità competente per l’autorizzazione dei vaccini (Commissione europea) ai fini di un uso conforme alla legge (necessità di una prescrizione medica, divieto di uso off label nelle campagne di vaccinazione), come, invece, purtroppo hanno fatto la maggioranza dei membri del  Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano a gennaio di quest’anno rispetto all’uso dei vaccini-Covid-19 nell’attuale locale campagna “vaccinale”.

Anche in Alto Adige la percentuale di bambini affetti da malattie autoimmuni e da autismo è in costante aumento.

Attualmente in Alto Adige c’è 1 (un) bambino autistico su 76 bambini!

Negli Stati Uniti, la maggior parte dei Senatori si è già espressa a favore di un’indagine scientifica senza tabù sulle cause di questo allarmante sviluppo, anche perché vengono costantemente pubblicati studi scientifici peer-reviewed che dimostrano una forte correlazione (in condizioni di vita comparabili) tra la percentuale di bambini autistici e la percentuale di bambini vaccinati. Ecco uno studio peer-reviewed pubblicato nel gennaio 2025:

https://publichealthpolicyjournal.com/vaccination-and-neurodevelopmental-disorders-a-study-of-nine-year-old-children-enrolled-in-medicaid/

In questo drammatico contesto, continuare a consentire la violazione persino delle condizioni stabilite dalla Commissione Europea per l’uso dei vaccini pediatrici (come l’obbligo della prescrizione medica, la necessità di rispettare l’indicazione terapeutica) equivarrebbe a un’imperdonabile offesa a danno dei nostri bambini!

Spero che ogni membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano ne sia consapevole al momento della votazione!

L’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano continua nella propaganda priva di evidenza scientifica e promossa dall’OMS guidata da enormi conflitti di interesse

Secondo un comunicato stampa dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano, l’indossare una mascherina e il “distanziamento sociale” si sarebbero dimostrati utili nella lotta contro la “pandemia” e, quindi, sarebbero strumenti anche attualmente consigliabili. Wiedermann & Co. continuano inoltre a propagandare i cosiddetti “vaccini”-Covid-19.

E allo stesso tempo, denunciano le presunte “FAKE NEWS” che una “piccola ma rumorosa minoranza” di pazienti si sarebbe bevuta.

È sconvolgente e preoccupante che i responsabili dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health del Centro Universitario di Formazione per le Professioni Sanitarie Claudiana di Bolzano continuino ad aggrapparsi a una narrazione che è stata smentita da tempo e, dunque, continuino a diffondere in realtà FAKE NEWS in una nuda e cruda propaganda.

Non esiste alcuna prova scientifica che la trasmissione di virus possa essere prevenuta dalle mascherine chirurgiche. Uno studio META dell’Istituto Cochrane lo ha dimostrato da tempo. Vedi qui:

https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD006207.pub6/full

Tra l’altro, questo era già noto prima della cosiddetta pandemia del coronavirus, motivo per cui Fauci & Co. inizialmente sostenevano che le mascherine erano inutili, fino a quando improvvisamente, da un giorno all’altro, hanno affermato l’esatto contrario e tutti, inclusi i bambini delle scuole elementari, hanno dovuto indossare per un lungo periodo una mascherina per per tante ore al giorno!

Negli Stati Uniti, Fauci ha già dovuto ammettere nelle commissioni d’inchiesta del Congresso che non esisteva alcuna prova a favore dell’uso delle mascherine e del cosiddetto “distanziamento sociale”. Intanto, le conseguenze di queste misure sono state e sono catastrofiche.

https://www.dailymail.co.uk/news/article-13481839/dr-anthony-fauci-social-distancing-masks-prevent-covid.html

Se per il “social distancing” si intende che le persone con sintomi clinici di un’infezione virale (febbre, ecc.) dovrebbero rimanere a casa e guarire, questo corrisponde ad un vecchio truismo.

Se, invece, il “distanziamento sociale” significa rinchiudere e privare della loro libertà le persone senza sintomi clinici e che sono solo positive ad un test molecolare (tampone), allora si intende continuare con una pratica disumana che è il più grande scandalo (insieme all’uso in “campagne vaccinali” di sostanze sperimentali basate sull’ingegneria genetica) nella storia della medicina.

L’abuso del test molecolare (tampone PCR) deve essere indagato a fondo, anche perché i laboratori altoatesini continuano ad omettere di indicare delle informazioni decisive nel risultato scritto del test, come p.e. il numero di cicli di amplificazione (valore CT), come è stato confermato dall’Assessore Hubert Messner in risposta a una mia interrogazione nel Consiglio Provinciale.

È noto che un risultato “positivo” del test molecolare è completamente privo di valore dopo un certo numero di cicli di amplificazione. Inoltre, i prodotti dei test molecolari (tamponi) non sono ancora standardizzati.

Poiché si tratta di una situazione inaccettabile e ci vediamo costantemente minacciati di future “pandemie”, ho presentato una mozione nel Consiglio Provinciale dell’Alto Adige per garantire almeno uno standard minimo di trasparenza nell’uso di questo strumento di laboratorio, il cui abuso ha portato alla – anche ripetuta – sistematica privazione della libertà di tantissimi cittadini negli ultimi anni!

Qui la mia mozione scientificamente documentata n. 216/25 nel Consiglio Provinciale:

https://api-idap.landtag-bz.org/doc/IDAP_747618.pdf

Continuare nella raccomandazione della cosiddetta “vaccinazione” Covid-19 è estremamente irresponsabile, in considerazione del fatto che un numero in continuazione crescente di esperti e medici a livello internazionale chiede la revoca immediata dell’autorizzazione dei cosiddetti “vaccini” Covid-19 basati sull’mRNA, a causa degli enormi pericoli per la salute e la vita.

A livello internazionale, sono stati trovati quanità estremamente preoccupanti di plasmidi di DNA nei “vaccini” Covid-19 a base di mRNA, e oltre al rischio di morire per le conseguenze della miocardite causata dalla “vaccinazione” – fatto indicato dall’ottobre 2023 anche nel foglietto illustrativo dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a base di mRNA – gli esperti evidenziano da anni che i cosiddetti “vaccini”-Covid-19 sono associati ad un rischio enormemente elevato di malattie autoimmuni e tumorali.

Questo è stato confermato dal responsabile Dirigente dell’Istituto Nazionale per la Salute Globale presso l’Istituto Superiore di Sanità, Dott. Maurizio Federico, in uno studio pubblicato a novembre 2024 e finanziato dal Ministero della Salute, e da lui ulteriormente approfondito nella mia conferenza stampa presso il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano il 4 dicembre 2024.

Il dirigente scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità ha spiegato e documentato che gli esperti al più tardi dal marzo 2021 sapevano che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 non funzionano, e lo ha spiegato e documentato in dettaglio.

Ha concluso che, a causa dell’enorme rischio di genotossicità e cancerogenicità, rischi che non sono mai stati esclusi per i cosiddetti “vaccini”-Covid-19 con studi ufficiali prima dell’autorizzazione per l’immissione sul mercato – anzi, questi studi intenzionalmente non sono stati fatti (come espressamente dichiarato nel foglietto illustrativo di questi “vaccini”) – il trattamento con queste sostanze sperimentali non è consigliabile, soprattutto anche per le persone cosiddette “immunocompromesse”, in quanto il loro sistema immunitario verrebbe esposto ad un ulteriore attacco incontrollabile (in extremis comportante anche la morte).

Qui la documentazione:

https://www.renate-holzeisen.eu/die-sog-covid-19-impfstoffe-muessen-sofort-vom-markt-genommen-und-die-impfkampagne-umgehend-eingestellt-werden-alles-andere-ist-unverantwortlich/?amp=1

I responsabili dell’Istituto di Medicina Generale e Sanità Pubblica della Claudiana di Bolzano agiscono quindi, contrariamente alle evidenze scientifiche a livello internazionale, secondo lo schema di un autoritario sistema di Public Health, voluto dall’OMS come uno strumento di propaganda e di controllo per i burattinai dell’OMS, ossia per i grandi produttori di “vaccini” e di sperimentali iniezioni di tecnica genetica e, dunque, continuano a mettere a rischio la salute della popolazione altoatesina!

Questo è estremamente irresponsabile! Non può e non deve continuare in futuro!

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

I membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano dei partiti del governo (SVP, FREIHEITLICHE, LEGA, Fratelli d’Italia – Galateo, La Civica) e dei partiti di opposizione TEAM K, VERDI e PD votano all’unanimità contro l’obbligo imposto dal Legislatore di fornire corrette informazioni su efficacia e sicurezza dei cosiddetti “vaccini” Covid-19, votano contro il rispetto dell’obbligo di prescrizione medica e votano a favore della continuata raccomandazione attiva delle “vaccinazioni” sperimentali a mRNA anche per le donne in gravidanza.

Con una mozione (n. 202/24 – vedi allegato sotto) basata sulle conclusioni scientifiche del Direttore dell’Istituto per la Salute Globale dell’Istituto Superiore di Sanità (Dott. Maurizio Federico) – vista la  notorietà dell’inefficacia (dal 2021, come spiegato dal Dott. Federico nella conferenza stampa del 4 dicembre 2024 nel Consiglio Provinciale) e dell’enorme pericolosità (miocardite, malattie autoimmuni e tumorali) dei cosiddetti “vaccini” Covid-19 – ho chiesto ieri ai colleghi nel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano di voler obbligare la Giunta provinciale con una delibera a rispettare in primo luogo gli obblighi previsti dalla Legge sui medicinali, e, dunque:

  • a voler garantire tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige subito una informazione completa dei cittadini sul profilo di (in)efficacia e (in-)sicurezza dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA, informazione con la quale i cittadini devono essere informati che la presunta efficacia e sicurezza dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA non è stata provata, ma che queste sostanze, invece, possono comportare anche la morte (come risulta già dal foglietto illustrativo) e altri gravi effetti collaterali irreversibili;
  • a voler terminare insieme all’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige con urgenza la raccomandazione attiva – in ogni forma – dell’inoculo dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA anche alle donne incinte, alle persone fragili e ai sanitari;
  • a voler richiedere ai responsabili dell’Azienda Sanitaria di rispettare le condizioni di autorizzazione dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 e, dunque, di omettere ogni ulteriore inoculazione di questi cosiddetti “vaccini”-Covid-19 in assenza di una prescrizione medica e completa informazione del cittadino sul profilo (in-)efficacia/(in-)sicurezza del cosiddetto “vaccino”-Covid-19 a mRNA.

La maggioranza dei membri del Consiglio (tutti i membri di SVP, FREIHEITLICHE, TEAM K, VERDI, LEGA, PD, LA CIVICA e Galateo di Fratelli d’Italia) hanno votato contro la mia mozione, e si sono quindi assunti la responsabilità politica del fatto che questi cosiddetti “vaccini” sperimentali basati sull’ingegneria genetica continueranno ad essere raccomandate dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige anche alle donne incinte.

E ciò, nonostante che è noto da tempo che le particelle nano-lipidiche, in cui è impacchettato l’mRNA, attraversano la barriera placentare e quindi espongono il feto a questa iniezione sperimentale di ingegneria genetica e alla produzione incontrollabile della proteine spike (si veda lo studio scientifico del Dott. Federico allegata alla mozione) e che può provocare, tra l’altro, il distacco prematuro della placenta.

La decisione politica presa ieri dal Consiglio Provinciale altoatesino/sudtirolese è tanto più grave, in quanto nei Paesi con un alto “tasso di vaccinazione”-Covid-19, il tasso di natalità è diminuito drasticamente dall’inizio della “campagna di vaccinazione”- Covid-19 nel 2021, e la tendenza continua, mentre il desiderio di avere figli rimane lo stesso, come dimostrano recenti indagini in Francia e Germania.

Ci sono prove sempre più evidenti che le giovani donne trattate con queste sostanze genetiche sperimentali sono sempre più alle prese con problemi di infertilità e che il numero di nati morti e di malformazioni è aumentato in modo significativo.

Il fatto che la scienza internazionale – che secondo l’ammissione recente del CEO di META, Mark Zuckerberg, è stata censurata dall’amministrazione USA uscente brutalmente proprio sul tema dei “vaccini” di Covid-19  – consideri i consideri queste sostanza sperimentali responsabili non solo per la miocardite (inclusa dal 2023 nel foglietto illustrativo come possibile effetto collaterale con conseguenze fatali) che può portare a “morte improvvisa e inaspettata” anche anni dopo la “vaccinazione” (come spiegano i cardiologi di tutto il mondo), ma per una moltitudine di patologie, e scienziati e medici lancino l’allarme, tra l’altro anche per l’altissima concentrazione di plasmidi di DNA trovati in queste sostanze (come ho esposto e documentato nella mia mozione) per il concreto rischio dell’inserzione nel genoma umano,

pare non interessare e preoccupare la maggioranza del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano.

La maggioranza dei membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano ha deciso di non insistere nell’osservanza da parte dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige dell’obbligo della corretta informazione e della prescrizione medica, invece imposta dall’Autorità del farmaco (EMA) sulla base del cogente Diritto dei Medicinali.

Nel suo studio scientifico pubblicato a novembre 2024, il Dott. Federico ha evidenziato, sulla base dello stato attuale della scienza internazionale, che l’uso di questi cosiddetti “vaccini” basati sull’mRNA è altamente problematico, proprio anche per il cosiddetto gruppo di popolazione vulnerabile, in quanto il loro sistema immunitario, già instabile, è esposto a un ulteriore massiccio attacco di destabilizzazione con queste iniezioni sperimentali.

Il comportamento di voto di ieri dei singoli membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano (si veda in allegato sotto il verbalizzato risultato del voto in dettaglio) ha un’importanza storico-documentale, poiché con ogni probabilità, nei prossimi mesi, le evidenze scientifiche non più censurate negli Stati Uniti, e quindi la drammatica verità su queste sostanze sperimentali, saranno accertate ufficialmente dalle autorità statunitensi (FDA, NIH, CDC) con rilevanza mondiale (quindi anche per l’Alto Adige).

E allora i membri della SVP, del TEAM K, dei VERDI, dei FREIHEITLICHE, della LEGA, del PD, della LISTA CIVICA e l’Assessore di FRATELLI D’ITALIA non potranno poi dire “con le conoscenze di oggi, avremmo deciso diversamente ”,  perché le “conoscenze” sono state presentate a loro in dettaglio al più tardi con la mia mozione n. 202/24.

E l’incredibile negazione da parte di questi membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano delle norme cogenti di tutela previste dalla Legge sui Medicinali (come l’obbligo di corretta informazione e l’obbligo della prescrizione medica) è incomprensibile e in ogni caso imperdonabile!

Ho l’impressione che non siano ancora consapevoli dell’entità della responsabilità che si assumono con un voto di questo genere!

In allegato il risultato di voto verbalizzato, nonché la mozione, con la quale ho voluto garantire la tutela della salute e vita della popolazione altoatesina attraverso il richiamo al rispetto dei chiari obblighi imposti sulla base della legge farmaceutica dall’autorità del farmaco.

Beschlussantrag 202 24 Mozione

Abstimmungsergebnis Punkt 1 – Risultato voto premesse – 202 24

Abstimmungsergebnis Punkt 1 – Risultato voto punto 1 – 202 24

Abstimmungsergebnis Punkt 2 – Risultato voto punto 2 – 202 24

Abstimmungsergebnis Punkt 3 – risultato voto punto 3 – 202 24

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

 

MOZIONE nel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano – Insostenibile campagna “vaccinale” con sostanze inefficaci e pericolose

Nella mia conferenza stampa che ebbe luogo il 4 dicembre 2024 nel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, il responsabile dirigente dell’Istituto Nazionale di Salute Globale dell’Istituto Superiore di Sanità, dott. Maurizio Federico, ha esposto e documentato l’inefficacia e alta pericolosità degli attualmente ancora applicati cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA, che oltre all’infiammazione del muscolo cardiaco (miocardite ecc.) già inserita nel foglietto illustrativo da settembre 2023, comportano il grave rischio di malattie autoimmuni e tumorali, e, dunque, non sono consigliabili proprio anche alle persone cosiddette vulnerabili, come spiegato dal dott. Federico nel suo studio scientifico pubblicato a Novembre 2024.

Visto che l’iniezione di queste sostanze sperimentali altamente pericolose continua ad essere effettuata senza adeguata informazione dei cittadini e in totale violazione dell’obbligo, imposto dalla Commissione Europea sulla base del diritto del farmaco cogente, di applicare queste sostanze solo in presenza di una prescrizione medica, e visto che queste sostanze continuano ad essere consigliate da parte dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige persino alle donne incinte,

ho presentato la seguente mozione che verrà discussa e votata domani in Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano:

VITA R. Holzeisen Südt. Landtag Beschlussantrag 202 24 Mozione Cons.Prov.BZ

 

Tanto premesso,

il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano obbliga la Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano:

  1. a voler garantire tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige subito una informazione completa dei cittadini sul profilo di (in)efficacia e (in-)sicurezza dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA, informazione con la quale i cittadini devono essere informati che la presunta efficacia e sicurezza dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA non è stata provata, ma che queste sostanze, invece, possono comportare anche la morte (come risulta già dal foglietto illustrativo) e altri gravi effetti collaterali irreversibili;
  2. a voler terminare insieme all’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige con urgenza la raccomandazione attiva – in ogni forma – dell’inoculo dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA anche alle donne incinte, alle persone fragili e ai sanitari;
  3. a voler richiedere ai responsabili dell’Azienda Sanitaria di rispettare le condizioni di autorizzazione dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 e, dunque, di omettere ogni ulteriore inoculazione di questi cosiddetti “vaccini”-Covid-19 in assenza di una prescrizione medica e completa informazione del cittadino sul profilo (in-)efficacia/(in-)sicurezza del cosiddetto “vaccino”-Covid-19 a mRNA

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

L’esclusione di bambini non vaccinati da strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia va fermata subito a livello regionale/provinciale

Insostenibile illegittima applicazione in modo pericoloso, e in parte persino “off label”, di vaccini pediatrici mai confermati nella loro efficacia e sicurezza in studi clinici con veri gruppi di controllo, da parte delle ASL e, dunque, delle Regioni e Province Autonome di Bolzano e Trento

Sviamento ed eccesso di potere da parte dell’amministrazione nell’esclusione dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalla scuola dell’infanzia di bambini non trattati con queste sostanze

Da membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non posso incidere direttamente sull’attività legislativa del Parlamento a Roma (questo lo devono fare con la massima urgenza coloro che sono in mandato dei cittadini in tale sede nazionale), ma posso, come ogni membro di un Parlamento locale (Consiglio Regionale oppure Provinciale per Bolzano e Trento) muovermi nell‘ambito della competenza che in tema di vaccini spetta al rispettivo ente legislativo territoriale.

Le Regioni e le Province Autonome di Bolzano e Trento sono responsabili per la scelta e il corretto impiego dei vaccini autorizzati per l‘uso. In più la Provincia Autonoma di Bolzano ha competenza legislativa primaria per le scuole dell’infanzia.

E dato che in Italia vengono impiegati prodotti vaccinali pediatrici persino al di fuori della loro indicazione terapeutica (perché non autorizzati per il sottogruppo pediatrico) e dunque illegittimamente off label, e sistematicamente senza la dovuta prescrizione medica – invece imposta dal Legislatore Comunitario (come recepito da quello nazionale) e dalla Commissione Europea nell‘autorizzazione centralizzata per tutta l‘UE di questi prodotti vaccinali pediatrici – noi membri dei Parlamenti locali possiamo e dobbiamo muoverci con urgenza a tutela dei bambini.

E chissà se così il ritmo dei lavori nel Parlamento nazionale sul tema, che io considero di Protezione Civile, possa essere così „stimolato“.

Ieri ho presentato un’articolata mozione in Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, che trovate qui ed in allegato e che può essere il modello per interventi di colleghi in altri Parlamenti locali (regionali oppure provinciali per Trento):

👇👇👇

Mozione – VITA – Renate Holzeisen 10.01.2025

e con la quale chiedo ai colleghi membri del Consiglio Provinciale di Bolzano di voler deliberare, in considerazione di tutto quanto spiegato e documentato con l’articolata mozione, come segue:

„Il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano obbliga la Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano:

  1. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che i vaccini pediatrici non vengano applicati senza la dovuta prescrizione medica;
  2. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che non vengano applicati sui bambini prodotti vaccinali “off label”, cioè su sottocategorie pediatriche per le quali non sono stati autorizzati;
  3. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che vengano applicati solo prodotti vaccinali pediatrici per i quali sia l’efficacia, sia la sicurezza sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo;
  4. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali in mancanza della necessaria prescrizione medica, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano nazionale vaccinale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
  5. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione “off label” di prodotti vaccinali, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
  6. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali, la cui efficacia e sicurezza non sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige.“

E, dunque, ogni membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano dovrà decidere se intende tutelare i nostri bambini.

Mi auguro che altri colleghi nei vari Parlamenti locali vogliano seguire questo approccio, anche allo scopo di sollecitare l’urgente intervento dei membri del Parlamento nazionale alla tutela dei nostri bambini.

Ognuno di noi deve fare la propria parte nell’ambito delle sue possibilità per mettere a salvo la cosa più preziosa che abbiamo come umanità: i nostri bambini.

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

 

L’ANNO OBBLIGATORIO DI SCUOLA DELL’INFANZIA NON COMPATIBILE CON L’OBBLIGO VACCINALE PEDIATRICO

 

LA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO UNA VOLTA DI PIÚ AGISCE AL DI FUORI DELLE SUE COMPETENZE LEGISLATIVE A SCAPITO DEI CITTADINI ALTOATESINI

Nelle ultime settimane, i genitori altoatesini di bambini nati tra il 1° maggio 2020 e il 30 aprile 2021 hanno ricevuto una lettera dal sindaco del loro Comune di residenza con cui vengono sollecitati di iscrivere tra l’8 e il 16 gennaio 2025 i propri figli alla scuola dell’infanzia oppure di presentare una dichiarazione sostitutiva, dichiarando di svolgere con i bambini attività educative conformi alle rispettiva indicazioni provinciale per le scuole dell’infanzia nell’Alto Adige.

Inoltre, in queste lettere i sindaci affermano che il rispetto delle disposizioni sull’obbligo vaccinale pediatrico sarebbe una condizione per la frequenza della scuola dell’infanzia anche nell’anno obbligatorio, e che gli esercenti la responsabilità genitoriale dei bambini che non adempiono all’obbligo vaccinale, dovrebbero presentare la dichiarazione sostitutiva sopra menzionata.

Inoltre, annunciano che, in base alla delibera della Giunta provinciale n. 1111/2024 (l’assessore competente della scuola dell’infanzia di lingua italiana in Alto Adige appartiene al partito di Fratelli d’Italia ….), “i bambini che non rispettano” le disposizioni relative all’anno obbligatorio di scuola dell’infanzia verrebbero segnalati dal Comune alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni. Questo varrebbe anche in caso di mancato rispetto della vaccinazione pediatrica obbligatoria e di contestuale mancata dichiarazione sostitutiva da parte dei genitori.

Come ho già spiegato l’11 dicembre 2024 nell’Aula del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, l’ obbligo di mandare il proprio figlio alla scuola dell’infanzia o di svolgere attività educative conformi alle rispettive indicazioni provinciali per le scuole dell’infanzia in Alto Adige è incompatibile con l’obbligo vaccinale pediatrico!

Le rispettive disposizioni della Giunta provinciale altoatesina sono gravemente incostituzionali, perché in questo caso la Provincia autonoma di Bolzano sta –  una volta di più – violando i limiti delle sue competenze a scapito della popolazione altoatesina.

Il Governo provinciale, ossia la Provincia Autonoma di Bolzano non ha il diritto di minacciare di segnalare i bambini non vaccinati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni se non rispettano l’obbligo vaccinale pediatrico e i loro genitori non presentano la dichiarazione sostitutiva che svolgono attività educative con i propri figli che siano conformi alle rispettive linee guida quadro per le scuole dell’infanzia dell’Alto Adige, visto che non esiste una disposizione analoga – per buone ragioni di diritto costituzionale – a livello nazionale!

Questa disposizione provinciale altoatesina dovrà cadere!

Secondo il diritto costituzionale, i bambini non vaccinati non possono essere esclusi dalla scuola dell’infanzia obbligatoria e i loro genitori non possono essere obbligati a garantire (a proprie spese) che i loro figli ricevano un’istruzione conforme alle rispettive linee guida quadro per le scuola dell’infanzia in Alto Adige.

In qualità di membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano e di Avvocato, consiglio a tutti i genitori altoatesini di bambini non vaccinati e che desiderano di mandare i loro figli alla scuola dell’infanzia pubblica, di iscrivere i loro figli entro i termini previsti e di astenersi attualmente dall’autodichiarazione richiesta in caso di bambini “non in regola con il piano vaccinale nazionale”, perché l’anno 2025 porterà il necessario chiarimento legale dell’infame obbligo vaccinale pediatrico che viola gravemente la ns. Costituzione oltreché il Diritto dei Medicinali!

È un chiaro diritto di tutti i bambini altoatesini di frequentare le scuole dell’infanzia finanziate con imposte e tasse di tutti i cittadini, compresi tanti genitori altoatesini di bambini non vaccinati.

E per quanto riguarda la minacciata segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Bolzano, va evidenziato che

  • per i motivi sopra citati, i Comuni/sindaci altoatesini non hanno alcuna competenza per farlo e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bolzano al riguardo non ha alcuna autorità per gli stessi motivi sopra indicati;
  • presto saranno presentate ampie denunce penali alla Procura ordinaria contro i responsabili dell’Azienda Sanitaria e della Giunta Provinciale, perché in Alto Adige la vaccinazione pediatrica viene effettuata in gravissima violazione della cogente legge farmaceutica, tra cui l’uso off-label di vaccini pediatrici e la grave violazione dell’obbligo di prescrizione medica prevista dalla Commissione Europea nelle decisioni di autorizzazione centralizzata per tutta l’Unione Europea per i vaccini pediatrici applicati in Alto Adige.

L’anno 2025 porterà i necessari chiarimenti legali i in questo settore, anche grazie al nuovo governo degli USA che si insedierà a gennaio 2025. È giunto il momento di proteggere definitivamente la salute e i Diritti Fondamentali dei nostri bambini e dei loro genitori!

Prov.Aut.BZ Deliberazione Giunta Provinciale 1111 03.12.24

 

 

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

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