In un procedimento da me instaurato con impugnazione della sanzione pecuniaria inflitta dalla Provincia Autonoma di Bolzano sulla base della Legge Provinciale n.4/2020 per non aver indossato la mascherina (nel caso concreto all’aperto), il Tribunale di Bolzano ha sollevato la questione di legittimità costituzionale.
La questione riguarda esclusivamente l’evidente difetto di competenza legislativa della Provincia Autonoma di Bolzano, come già confermato dalla Corte Costituzionale in merito ad altro aspetto previsto dalla stessa legge provinciale (obbligo di controllo del greenpass e rispettiva sanzione).
Ora tutti i procedimenti pendenti che riguardano le sanzioni comminate dalla Provincia Autonoma di Bolzano ai cittadini per non aver indossato la mascherina, devono essere sospesi in attesa della decisione della Corte Costituzionale.
Considerato che la Corte Costituzionale ha ripetutamente (la prima volta già nel 2021 rispetto ad una legge analoga della Regione Autonoma Aosta) confermato che nella profilassi internazionale anche le Province e Regioni Autonome non hanno alcuna competenza e che la imposizione di obblighi e divieti nonché delle rispettive sanzioni sono di competenza esclusiva dello Stato, la decisione della Corte Costituzionale dovrebbe essere piuttosto prevedibile.
La scuola altoatesina/sudtirolese, anche quella dell’infanzia, in grave difficoltà
Risultati dell’audizione nella Prima Commissione legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano
L’autismo anche tra i bambini altoatesini/sudtirolesi in forte crescita
Ieri ha avuto luogo un’audizione da partedellaPrima Commissione legislativadel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, di cui faccio parte, molto informativa di rappresentanti delle scuole secondarie, professionali e delle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige/Sudtirolo.
Le presentazioni unanime, sia rispetto all’appartenenza al gruppo linguistico (tedesco, italiano e ladino) sia rispetto al territorio (a parte i problemi particolari delle singole aree), da parte di presidi, insegnanti ed ispettori delle gravi difficoltà affrontate dalle scuole dell’infanzia e dalle scuole secondarie di secondo grado dell’Alto Adige/Sudtirolo, hanno evidenziato in modo impressionante la necessità di urgentissime misure che non possono più essere rimandate.
Oltre alla necessità di un aumento tangibile degli stipendi (che deve reggere anche il confronto con i Paesi vicini) e al riconoscimento del ruolo centrale delle scuole (inclusa la scuola dell’infanzia) per l’indispensabile sviluppo del capitale umano di una società, e che deve essere espresso anche monetariamente (ma non solo), sono state presentate all’unisono altre situazioni insostenibili, che non consentono di rimandare ulteriormente le misure adeguate.
I rappresentanti del reparto dell’istruzione ci hanno esposto l’eccessiva burocrazia, che sottrae il tempo necessario per lavorare con i bambini e per la preparazione, ci hanno esposto la carenza di personale, la mancanza di insegnanti di integrazione ed esperti (psicologi, logopedisti, ecc.) che forniscono il necessario supporto ai bambini con esigenze speciali (che sono in continuo aumento), la mancanza di personale e di supporto specialistico per affrontare l’enorme sfida rappresentata dalla alunni derivanti da altri contesti linguistici e culturali, la percentuale molto alta di insegnanti privi di formazione professionale e la mancanza di risorse strutturali come le mense, il burn-out dei collaboratori del reparto e la migrazione degli insegnanti nei Paesi vicini (Svizzera, Austria), così come l’imminente e grave carenza di personale nelle scuole d’infanzia nonché il concetto di formazione che ovviamente non favorisce l’attrattiva del lavoro nelle scuole dell’infanzia, e molto altro.
Nel complesso, non sono stata solo io a percepire il grido d’ aiuto derivante dagli operatori nel settore dell’istruzione.
Poiché gli assessori provinciali responsabili del settore dell’istruzione sono a conoscenza della situazione insostenibile da tempo, ci siamo infine chiesti, in assenza degli assessori provinciali invitati all’audizione – ma che tranne un breve salto di saluto evidentemente non hanno trovato il tempo di rimanerci – insieme ai rappresentanti delle scuole dell’infanzia e delle scuole secondarie di secondo livello invitati all’audizione, perché non si sia posto rimedio a questa situazione intollerabile già da tempo.
Inoltre, è stato ieri all’unisono espressamente confermato anche un fatto specifico molto preoccupante da coloro che lavorano nelle diverse mansioni nelle scuole dell’infanzia: la percentuale di bambini affetti da autismo è in costante aumento anche in Alto Adige/Sudtirolo!
Ed è proprio anche questo fatto per il quale le scuole dell’infanzia e del successivo livello si trovano di fronte a delle sfide quasi ingestibili, perché non dispongono in modo adeguato di personale in termini di numeri e specializzazione.
Alla luce della percentuale in costante aumento di bambini affetti da autismo, è indispensabile uno studio trasparente della/e possibile/i causa/e, senza escluderne a priori nessuna!
In questo contesto, vorrei ricordare che da tempo esperti degli Stati Uniti indicano non solo le influenze ambientali, ma anche i vaccini pediatrici con i loro adiuvanti, che non sono mai stati testati in punto sicurezza, come possibili fattori scatenanti di questo aumento esplosivo del tasso di autismo tra i bambini dei Paesi con un alto tasso di copertura vaccinale.
Sotto il nuovo Segretario alla Salute e ai Servizi Umani degli Stati Uniti, Robert Kennedy Jr. e il suo team di esperti, verranno certamente condotti studi clinici su larga scala con veri gruppi di controllo. Sono proprio questi studi che finora sono stati evitati in modo assolutamente irresponsabile.
È incomprensibile come si possano iniettare ripetutamente sostanze contenenti l’alluminio e altri ingredienti chiaramente dannosi in tutti i bambini, prima ancora che si formi la loro barriera ematoencefalica (che non si forma prima dei due anni di età!), senza test farmacocinetici (cioè sulla distribuzione, l’assorbimento e l’effetto nell’organismo) e senza studi clinici con veri gruppi di controllo, nell’ambito di un piano vaccinale pediatrico in continua espansione – con l’imposizione di vaccinazioni obbligatorie e l’esclusione dei bambini non vaccinati dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalla scuole dell’infanzia – escludendo a priori – senza alcuna base scientifica – qualsiasi connessione con l’inequivocabile forte aumento delle malattie autoimmuni, dell’autismo e del cancro tra i bambini!
Al contrario, tali studi clinici vengono evitati come il diavolo evita l’acqua santa!
C’è, dunque, anche questa emergenza che richiede di agire adeguatamente, ma con un Assessore Provinciale alla Salute, Hubert Messner, che celebra il dogma della vaccinazione come una mucca sacra intoccabile, non c’è alcun cambiamento in vista sotto l’attuale governo provinciale.
Nel frattempo, molti bambini altoatesini/sudtirolesi (completamente o parzialmente) non vaccinati rimangono esclusi dalle scuole dell’infanzia, nonostante che la sicurezza e l’efficacia dei vaccini pediatrici utilizzati in Alto Adige/Sudtirolo non siano mai state dimostrate in studi clinici con veri gruppi di controlli, e i vaccini vengano in parte persino utilizzati off-label.
RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen
Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano
Lo studio finanziato dal Ministero della Salute e pubblicato dal Direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in data 14.11.2024, dimostra l’inefficacia dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA anche attualmente applicati e il connesso elevatissimo rischio per la salute (incluso lo sviluppo di cancro)
Richiesta la sospensione immediata della “campagna vaccinale”-Covid-19 e le dimissioni di tutti i responsabili a livello nazionale e locale dell’attuale “campagna vaccinale”-Covid-19 (Ministro Orazio Schillaci, Assessore alla Salute dell’Alto Adige Hubert Messner).
Con uno studiofinanziato dal Ministero della Salute econdotto dal Direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale presso l’Istituto Superiore della Sanità (Maurizio Federico) e pubblicatoil 14 novembre 2024
vengono identificati e spiegati l’inefficacia dei cosiddetti “vaccini” a mRNA anche attualmente in uso (Comirnaty di Pfizer/BioNTech, Spikevax di Moderna), nonché l’enorme rischio per la salute associato alla loro iniezione e la loro errata classificazione farmacologica come “vaccini”.
Il responsabile del Centro Nazionale per la Salute Globale presso l’ISS conferma tutto ciò che esperti riconosciuti a livello internazionale (come il Professore di Microbiologia dell’Università di Marsiglia Univ.Prof.Dr.Didier Raoult, il Professore Emerito di Microbiologia dell’Università di Mainz Univ.Prof.Dr. Sucharit Bhakdi e il Professore Emerito di Microbiologia dell’Università di Waterloo (Canada) Univ.Prof.Dr. Michael Palmer e altri) avevano giàspiegato in dettaglio, anche in ampie pubblicazioni, sin dalla fine del 2020:
Il virus Sars-Cov-2 entra attraverso il naso e la bocca, e quindi una difesa efficace deve avvenire nelle membrane mucose che ivi si trovano. La sostanza iniettata nel muscolo superiore del braccio non sviluppa praticamente alcuna effettiva risposta immunitaria nel tratto respiratorio superiore, ossia nel portale di ingresso del virus
La produzione incontrollabile (in quantità e tempo) della proteina spike (una tossina) nell’organismo, porta a malattie autoimmuni e persino allo sviluppo e alla riattivazione di tumori maligni!
Le particelle nano-lipide, in cui l’mRNA viene impacchettato e iniettato nell’organismo, entrano in tutte le cellule di ogni parte del corpo, compresi il muscolo cardiaco, il cervello, i linfonodi, le ovaie, i testicoli, ecc.
L’mRNA è stato trovato nel muscolo cardiaco anche mesi dopo la “vaccinazione” ed è responsabile della miocardite (indicata dal 2023 ufficialmente nel foglietto illustrativo anche con espresso riferimento a decessi).
L’mRNA è stato trovato nei linfonodi delle persone “vaccinate” anche dopo mesi a distanza dalla “vaccinazione”.
La indotta reazione eccessiva del sistema immunitario non solo favorisce gravi – anche a breve tempo mortali (morti improvvise e casi di cancri turbo) – problemi cardiaci, già dichiarati ufficialmente dall’autorità del farmaco, ma anche infiammazioni croniche di ogni tipo e lo sviluppo di tumori maligni!
I cosiddetti “vaccini” Covid-19 basati sull’mRNA non sono vaccini, ma un pro-farmacoche viene iniettato nel corpo in uno stato inattivo e agisce di fatto in modo incontrollabile attraverso una corrispondente reazione cellulare.
Che cosa faranno ora il Ministro alla Salute Orazio Schillaci e i responsabili a livello locale della politica della salute, come in Alto Adige/Sudtirolo l’Assessore Hubert Messner, con la loro irresponsabile “campagna di vaccinazione”Covid-19, con la quale raccomandano questa iniezione sperimentale che è anche mortale a breve termine (come confermato nel foglietto illustrativo), persino alle donne gravide e alle donne allattanti, oltreché a tutti gli ultrasessantenni, a tutto il personale sanitario (compresi gli studenti delle professioni sanitarie) e ai cosiddetti “pazienti fragili” il cui sistema immunitario è già in totale squilibrio, come nei pazienti oncologici in quelli affetti da malattie autoimmuni ?
Interromperanno immediatamente l’applicazione di queste sostanze sperimentali altamente pericolose?
E si dimetteranno dal loro incarico, come dovrebbero, se hanno un pizzico di decenza, dato che avrebbero dovuto sapere sin dal 2021 ciò che questo studio dell’Istituto Superiore della Sanità conferma, e di cui loro già da molto tempo sono stati messi a conoscenza, anche da parte della sottoscritta Consigliera Provinciale e Avvocato, in via diretta e pubblica.
In qualità di membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano chiedo le immediate dimissioni del Ministro alla Salute Orazio Schillaci e dell’Assessore alla Salute della Provincia Autonoma di Bolzano, Hubert Messner, nonché l’immediata sospensione della “campagna di vaccinazione” Covid-19 da parte della Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige (Christian Kofler) e della responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige (Silvia Spertini).
Riapertura del termine per l’opposizione alla migrazione automatica dei dati pregressi nel Fascicolo Sanitario Elettronico anche a causa del mio reclamo presentato al Garante per la Protezione dei Dati Personali
Il 30 Giugno/1°Luglio 2024 avevo presentato, nella mia qualità di membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, al Garante per la Protezione dei Dati Personali un reclamo; visto l’evidente eclatante violazione dell’obbligo del Ministero della Salute e delle Regioni e Province Autonome (art. 27 Decreto Ministeriale 7 settembre 2023) di informare i cittadini in modo adeguato in merito alla migrazione automatica nel fascicolo sanitario elettronico dei dati pregressi e del rispettivo termine per l’opposizione.
Con la comunicazione qui allegata sono oggi stata informata dal Garante per la Protezione dei Dati Personali che il termine per l’opposizione alla migrazione automatica nel fascicolo sanitario elettronico (FSE) dei dati e documenti generati entro il 18 maggio 2020 è stato riaperto per 30 giorni decorrenti dalla comunicazione da parte della Provincia Autonoma di Bolzano e dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige del termine iniziale.
L’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e la Provincia Autonoma di Bolzano non hanno ancora pubblicato nulla e nulla hanno comunicato ai cittadini.
Mentre risultano sul sito web informazioni pubblicate da parte di altre Aziende Sanitarie Locali che prevedono la decorrenza del termine dei 30 giorni dal 18 novembre 2024 e dunque il termine finale del 18 dicembre 2024 per l’opposizione alla migrazione automatica dei propri dati sanitari pregressi nel FSE.
Con ciò si riapre la possibilità dei cittadini di opporsi alla migrazione automatica dei loro dati, però giuridicamente questo procedere non è corretto per il seguente motivo:
Ad oggi i cittadini non sono stati informati adeguatamente (che significa avere una reale chance di avere l’informazione!) della possibilità di opporsi alla migrazione automatica dei loro dati sanitari pregressi nel fascicolo sanitario elettronico. La campagna informativa però è prevista dalla normativa proprio per garantire che i cittadini abbiano la reale possibilità di aver cognizione, entro il termine stabilito, del loro diritto di opporsi e del rispettivo termine.
A causa della mancanza di tale campagna informativa, il precedente termine dei 60 gg. di fatto non è mai iniziato a decorrere.
Peraltro risulta essere inaccettabile il fatto che il Ministero dell’Economia e delle Finanzia abbia riaperto il termine (di fatto mai spirato!) ora solo per 30 giorni.
Dunque presenterò di nuovo un reclamo al Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Contestualmente diffido il Governatore della Provincia Autonoma di Bolzano nonché la Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige di voler provvedere finalmente ad un’informazione adeguata in modo da garantire il Diritto Fondamentale dei cittadini di poter decidere ed avere il controllo sul trattamento dei loro dati sensibili.
All’editore S.I.E. S.p.A. in persona del rappresentante legale e al Direttore e al Responsabile del quotidiano “Alto Adige”
In riferimento all’articolo pubblicato oggi a pagina 15 dell’”Alto Adige” con il titolo “Vaccini Covid, l’Ordine dei medici difende Messner”, articolo che è diffamatorio (non solo) nei miei confronti e contiene affermazioni contrarie a verità, chiedo la pubblicazione della seguente risposta e rettifica ai sensi della Legge 47/1948 art. 8, con riserva di ulteriori azioni legali:
“La mia accusa rispetto alla diffusione in ruolo istituzionale di falsità non è rivolta solo all’Assessore Hubert Messner, ma anche al vertice dell’Ordine dei Medici di Bolzano.
Riguarda il fatto istituzionalmente documentato e confermato (EMA, AIFA) che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 non sono mai stati autorizzati ai fini della prevenzione dell’infezione virale e dunque della contagiosità dei “vaccinati”.
Sia l’Assessore Messner, sia i responsabili dell’Ordine dei Medici che negli ultimi anni hanno sospeso medici che non si sono fatti “vaccinare” contro il Covid-19, continuano a negare questo fatto fondamentale in violazione dei loro doveri istituzionali e da medici, probabilmente nel tentativo di non essere considerati personalmente responsabili per le conseguenze delle decisioni da loro prese.
L’indicazione terapeutica stabilita per un medicinale dall’autorità del farmaco non è un’opinione soggettiva, ma un fatto giuridico. L’uso in massa (campagna di vaccinazione) al di fuori dell’indicazione terapeutica costituisce secondo legge (art. 3 D.L. 23/1998 – Legge 94/1998) un illegale uso off-label.
È un mio dovere istituzionale da membro del Consiglio Provinciale evidenziare un falso ideologico che riguarda l’intera popolazione, contestandolo ai responsabili.
Per quanto riguarda la vaccinazione pediatrica, costituiscono oggetto di un ricorso pendente al TAR di Bolzano proprio il difetto della conferma dell’efficacia e sicurezza dei vaccini pediatrici applicati in Alto Adige/Sudtirolo, l’uso off label e la violazione dell’obbligo alla prescrizione medica.
Dato che il ricorso è basato tutto su documentazione istituzionale (decisioni di autorizzazione per l’immissione sul mercato e la legge sui medicinali), invito una volta di più i responsabili dell’Ordine dei Medici di voler finalmente iniziare a studiare la documentazione pubblica di autorizzazione dei vaccini, prima di diffamare persino i loro colleghi che in scienza e coscienza tutelano la salute e vita dei bambini.”
Ai membri della Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano,
ai Membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano,
dopo aver esaminato il verbale della seduta del Consiglio Provinciale n. 35 del 6 novembre 2024 (v.allegato), ho dovuto constatare una volta di più che la Presidenza delConsiglio della Provincia Autonoma di Bolzano sta evidentemente applicando due pesi e due misure.
Infatti, è la stessa Presidenza a confutare la risposta del Segretario Florian Zelger d.d. 6 novembre 2024 (v. allegato) alla mia richiesta di integrazione del verbale della seduta n. 34 del 5 novembre 2024 (v.allegato) e secondo la quale il verbale delle sedute del Consiglio Provinciale sarebbe un mero verbale dei risultati senza l’indicazione dei dettagli delle rispettive dichiarazioni.
Contrariamente alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Provinciale Arnold Schuler (cfr. pagina 9 del verbale n. 35 della seduta del Consiglio Provinciale d.d. 6.11.24) – e che costituivano la base per la votazione del Consiglio sul verbale della seduta n. 34 del 5 novembre 2024 – e cioè che i verbali del Consiglio Provinciale “contengono solo gli atti e le risoluzioni con il loro oggetto, i partecipanti e i risultati delle votazioni”,
nel verbale della seduta n. 35 del 6 novembre 2024 al PUNTO 7 dell’ordine del giorno è stato verbalizzato quanto segue:
“Il cons. Knoll interviene per fatto personale per precisare, in risposta ad una critica sollevata ieri dalla cons. Foppa, che il punto 8 della parte dispositiva della mozione non intende effettuare alcun richiamo all’ideologia fascista, ma solo sottolineare l’importanza di preservare la lingua delle popolazioni autoctone.” (allegato).
Questa parte del verbale nulla aggiunge a e nulla toglie dalla mozione presentata dal collega, ma è chiaramente frutto di un puro scambio di opinioni.
Non nego al collega Sven Knoll il diritto di far mettere a verbale questa replica ad una critica espressa da un altro membro del Consiglio, pretendo però – che se è questo il modo ci verbalizzare – venga messa a verbale anche la critica che io ho sollevato nella seduta del Consiglio Provinciale n. 34 d.d. 5 novembre 2024 alla conduzione palesemente non imparziale della seduta del Consiglio Provinciale da parte del Presidente del Consiglio Provinciale, Arnold Schuler. Perché riguarda diritti fondamentali istituzionale di un membro del Consiglio Provinciale, come la libertà di espressione, il diritto di replica e di utilizzo del pieno tempo previsto per la replica.
Inoltre, è incomprensibile come il Consiglio Provinciale abbia potuto votare il verbale della seduta n. 34del 5 novembre 2024 senza che venisse letta la mia richiesta di integrazione del verbale indirizzata al Presidente del Consiglio Provinciale.Pertanto esprimo perplessità anche rispetto all’operato dei membri del Consiglio Provinciale che (con un’unica eccezione) evidentemente non hanno visto alcun problema nel votare il verbale della seduta n. 34 del 5 Novembre 2024 senza avere la necessaria base informativa per poterlo fare.
Concludendo ribadisco che come Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non accetterò che le sedute del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano vengano condotte in modo evidentemente parziale anziché imparziale.
Nella seduta n. 35 del 6 novembre 2024, il Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano Arnold Schuler ha dimostrato una volta di più di non assumere una posizione neutrale in qualità di Presidente del Consiglio nella direzione delle sedute del Consiglio, tralasciando di leggere il contenuto della mia richiesta di integrazione al verbale della seduta n. 24 del 5 novembre 2024 e dichiarando in seduta prima della votazione un principio di verbalizzazione che lui stesso e l’intera Presidenza del Consiglio hanno poi palesemente disatteso nel verbalizzazione della stessa seduta!
E questo corrisponde ad una graveviolazione dei suoi obblighi istituzionali da Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano.
In attesa di un chiarimento urgente in merito all’evidente applicazione di due pesi e due misure nella verbalizzazione delle sedute del Consiglio Provinciale – a seconda che l’obiezione piaccia o meno al Presidente del Consiglio Provinciale e ai suoi colleghi di partito
Il governo della Provincia Autonoma di Bolzano contrario alla revisione critica delle misure Covid – continua a negare persino fatti istituzionalmente confermati
Il Governo provinciale dell’Alto Adige – in primis l’Assessore responsabile della salute degli altoatesini/sudtirolesi Hubert Messner – non ha alcuna intenzione di provvedere ad una revisione critica delle misure pandemiche, revisione che è – invece – essenziale per il futuro. E questo nonostante una promessa – seppur poco convincente – nel programma di governo.
L’assessore Hubert Messner continua a sostenere che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 sarebbero stati autorizzati per la prevenzione dell’infezione virale e quindi per l’inibizione della trasmissione del virus! Da ultimo, rispondendo ad una delle mie interrogazioni, che evidentemente danno fastidio alla Giunta provinciale, in Aula del Consiglio Provinciale lo scorso 5 Novembre 2024.
Riguardava, tra le altre, la mia interrogazione sui motivi per i quali il Governo provinciale dell’Alto Adige non ha concesso (come confermato dall’Assessore competente Ulli Mair) agli inquilini “non-vaccinati” contro il Covid-19 di un appartamento dell’IPES (Istituto Provinciale dell’Edilizia Sociale) – che si trovano in difficoltà finanziari< a causa della sospensione dal lavoro senza retribuzione per tanti mesi – la riduzione dell’affitto sociale a cui per legge provinciale hanno diritto tutti coloro che si trovano in difficoltà economiche senza colpa, nonchè sui motivi per i quali a questi inquilini poi è stato addirittura disdetto dall’IPES il contratto di affitto.
Nella sua risposta alla mia interrogazione, l’Assessore Hubert Messner ha ripetuto una volta di più la gravissima disinformazione – diffusa dai politici sin dalla fine del dicembre 2020 – e secondo la quale i cosiddetti “vaccini” Covid-19 sarebbero stati autorizzati per la prevenzione dell’infezione virale e quindi per l’inibizione della trasmissione virale – e che quindi non vi sarebbe stato alcun uso off-label (cioè al di fuori dall’indicazione terapeutica del “vaccino”) sui cittadini obbligati a vaccinarsi ai fini della prevenzione del contagio con il virus SARS-CoV-2.
E ciò nonostante il fatto che il contrario emergesse in modo inequivocabile sin dall’inizio dai documenti di autorizzazione all’immissione in commercio e ora viene confermato anche da tribunali italiani!
Poiché anche l’Agenzia Europea del farmaco (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno ripetutamente ed esplicitamente confermato che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 non sono mai stati autorizzati per la prevenzione del contagio virale, ci possono essere solo due ragioni per la diffusione di falsità da parte dell’Assessore Messner: o l’Assessore Messner non è in grado di leggere i documenti ufficiali di autorizzazione dei farmaci ed è affetto da una dissonanza cognitiva persino rispetto a conferme esplicite da parte dell’EMA e dell’AIFA, oppure sta cercando di coprire il proprio irresponsabile operato degli ultimi anni, continuando a diffondere una eclatante disinformazione.
Entrambe le situazioni sono inaccettabili per un medico, ex primario e ora Assessore alla Salute.
Va ricordato che Hubert Messner si dichiarò favorevole pure alla “vaccinazione” Covid-19 dei bambini al fine di una presunta “immunità di gregge”!
È evidente che Hubert Messner è incorso in una enorme responsabilità personale per aver consigliato il trattamento di bambini e adolescenti con sostanze sperimentali pericolose (miocardite, morte indicati tra i possibili effetti collaterali anche nel foglietto illustrativo!) e che non sono mai state autorizzate allo scopo di inibire la trasmissione del virus, come invece da lui ancora oggi sostenuto!
E ovviamente tenta di sottrarsi a questa grave responsabilità negando pure l’innegabile!
Che Hubert Messner – che ha voluto e lanciato, con una campagna di gravissima disinformazione istituzionale della popolazione, l’applicazione a tappeto in Alto Adige dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab Beyfortus su tutti i neonati – nonostante la raccomandazione contraria dell’Istituto Superiore della Sanità e dei dati spaventosi dello studio clinico del produttore AstraZeneca (più decessi nel gruppo dei neonati trattati con Beyfortus rispetto al gruppo placebo a causa del rischio di trombosi!) – è inaccettabile, anzi pericoloso, come consigliere provinciale responsabile della salute dei cittadini altoatesini, è evidente!
Ma in un governo provinciale che intende “revisionare” le misure Covid, semplicemente incaricando l’EURAC con uno studio socio-scientifico, Hubert Messner si inserisce ovviamente alla perfezione.
L’EURAC ha un chiaro conflitto di interessi con i cittadini dell’Alto Adige/Sudtirolo, portatori del diritto ad un’indagine trasparente e imparziale sulle misure Covid.
Tra i 20 membri dell’EURAC si trovano la Provincia Autonoma di Bolzano, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, i grandi Comuni altoatesini Bolzano, Bressanone e Merano – tutti responsabili di lockdown privi di evidenza scientifica e gravemente dannosi per la salute ed economia, dell’obbligo dell’uso della mascherina, dell’abuso dei tamponi, della discriminazione di “non-vaccinati” ecc. –nonché la più grande impresa nel campo dei media altoatesini, che – come tutti i media (con pochissime eccezioni) – ha partecipato attivamente alla disinformazione della popolazione sulle misure Covid.
Evidentemente si continua con la grave disinformazione e l’inganno della popolazione. E tutto questo con i soldi delle tasse e imposte pagate dai cittadini!
E se io, nella mia funzione istituzionale di membro del Consiglio Provinciale, contesto pubblicamente nel Consiglio Provinciale la diffusione di informazioni evidentemente false, il Presidente del Consiglio Provinciale Arnold Schuler mi toglie la parola e minaccia la mia espulsione dall’aula (tra gli applausi dal banco del Governo e dei Verdi).
Arnold Schuler evidentemente non agisce come Presidente del Consiglio Provinciale, ma invece come appartenente alla Südtiroler Volkspartei e come ex Assessore alla Protezione Civile durante la cosiddetta pandemia, e quindi in un netto e grave conflitto di interessi con i cittadini, che hanno diritto alla verità e alla trasparenza.
Se dipendesse dal governo altoatesino e da alcuni partiti di opposizione, la popolazione altoatesina non verrebbe mai messa a conoscenza della verità sulle gravissime violazioni di legge commesse negli ultimi quasi 5 anni non soltanto dagli organi statali, ma anche dal governo provinciale, i Comuni, l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e altri organi amministrativi locali.
Ma il governo provinciale altoatesino non può più nascondere la verità, perché
la Provincia Autonoma di Bolzano non è immune alla Verità e non è certo autonoma rispetto alla Verità!
E servirà poco l’annuncio dell’Assessore Hubert Messner di non voler rispondere più alle mie interrogazioni, perché evidentemente teme lo smascheramento in seduta pubblica del Consiglio Provinciale delle falsità da lui propagandate.
Evidentemente Hubert Messner non è neanche consapevole del fatto che da Assessore è obbligato a rispondere alle chiare interrogazioni di un membro del Consiglio Provinciale eletto dai cittadini!
E, dunque, sono curiosa di vedere quando e con quale contenuto Hubert Messner risponderà alle mie due interrogazioni allo stato rimaste senza risposta e che dovranno, per normativa del Consiglio Provinciale, avere una risposta completa entro e non oltre il 15 Novembre:
Richiesta all’Assessore alla Salute, al Governatore e al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige di voler sospendere immediatamente l’applicazione generale sui neonati del monoclonale Nirsevimab Beyfortus di Sanofi
Responsabilità personale dei responsabili della campagna per i danni causati ai neonati visto il parere negativo dell’Istituto Superiore della Sanità
Secondo informazioni pervenute, si inizia oggi in Alto Adige/Sudtirolo con il trattamento a tappeto dei neonati con l’anticorpo monoclonale RSV Niresevimab Beyfortus di Sanofi, nonostante che l’Istituto Superiore della Sanitàsi è dichiarato contrario ad una somministrazione a tappeto, perché il numero delle infezioni che hanno richiesto assistenza medica oppure ospedalizzazione è risultato piuttosto basso e il farmaco ha mostrato un modestissimo effetto in termini di riduzione del rischio di ospedalizzazione o ricorso all’assistenza medica, mentre il farmaco non è assolutamente privo di rischi per la salute e vita del neonato.
avvertono dell’aumentata mortalità (aumentato rischio di trombosi) nei neonati trattati con Nirsevimab-Beyfortus rispetto al gruppo placebo o al gruppo di controllo trattato con l’anticorpo monoclonale utilizzato per molti anni solo per i neonati malati, e gli esperti consigliano di non iniettare il Nirsevimab-Beyfortus ai neonati!
Ho pertanto chiesto con una pec del lunedì 4 Novembre 2024 all’Assessore alla Salute Hubert Messner, al Governatore Arno Kompatscher e al Direttore Generale Christian Kofler di voler immediatamente sospendere la generale applicazione di Beyfortus su tutti i neonati in Alto Adige/Sudtirolo.
Contestualmente ho avvertito i tre responsabili della loro responsabilità personale, visto che a causa del parere negativo dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS)in merito all’applicazione a tappeto a tutti i neonati di questo anticorpo, e l’evidente disinformazione della popolazione (genitori) sulrapporto beneficio/rischi di questo farmaco, i responsabili politici che hanno deliberato questo trattamento e ne hanno dato l’avvio all’esecuzione, i responsabili dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e i medici che rilasciano la prescrizione medica prevista nella decisione di autorizzazione per l’immissione sul mercato quale presupposto inderogabile per l’applicazione, sono personalmente responsabili per i danni causati ai neonati con questo trattamento.
Si assumono una responsabilità personale pure tutti i rappresentanti dei media che nonostante gli avvertimenti basati su pareri di livello istituzionale e i miei ripetuti comunicati stampa al riguardo, evidentemente sottacciano intenzionalmente queste informazioni che sono di fondamentale importanza per la vita e salute dei neonati dell’Alto Adige/Sudtirolo!
MESSNER VUOLE IL MONOCLONALE VRS PER TUTTI I NEONATI NONOSTANTE LA CONTRARIA RACCOMANDAZIONE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÁ E GLI AVVERTIMENTI SUI RISCHI DA ESPERTI A LIVELLO INTERNAZIONALE
La politica e una classe medica pilotata da big pharma, ma non la scienza, vuole iniettare a tutti i neonati il monoclonale VRS Nirsevimab-Beyfortus, nonostante che l’Istituto Superiore della Sanità – sotto una nuova direzione – si è dichiarato contrario ad una somministrazione a tappeto, perché il numero delle infezioni che hanno richiesto assistenza medica oppure ospedalizzazione è risultato piuttosto basso e il farmaco ha mostrato un modesto effetto in termini di riduzione del rischio di ospedalizzazione o ricorso all’assistenza medica, mentre il farmaco non è assolutamente privo di rischi.
avvertono dell’aumentata mortalità (aumentato rischio di trombosi) nei neonati trattati con Nirsevimab-Beyfortus rispetto al gruppo placebo o al gruppo di controllo trattato con l’anticorpo monoclonale utilizzato per molti anni solo per i neonati malati, e gli esperti consigliano di non iniettare il Nirsevimab-Beyfortus ai neonati.
Molti genitori in attesa della nascita del loro figlio sono preoccupati per il fatto che ai loro neonati possa essere iniettato automaticamente questo anticorpo nei reparti maternità.
Poiché il consenso dei genitori è sempre richiesto anche per le vaccinazioni obbligatorie, presumo che anche in questo caso non avvenga automaticamente.
Però, anche a causa dei chiarimenti richiesti da molti genitori, ho presentato già il 18 ottobre per la prossima seduta del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano a Novembre all’Assessore Messner, la seguente interrogazione:
I genitori possono essere sicuri che il Nirsevimab-Beyfortus non verrà iniettato automaticamente ai loro bambini a partire dal novembre 2024, che verrà loro solo proposto questo anticorpo per i loro neonati e che per l’iniezione sarà necessario il consenso scritto dei genitori?
L’Azienda Sanitaria rispetta l’obbligo della prescrizione medica prevista inderogabilmente quale condizione per l’applicazione nella decisione di autorizzazione del farmaco?
I genitori sono informati dell’aumento del rischio di morte (rischio di trombosi) che il trattamento con il monoclonale comporta?
Qual è la procedura seguita nei reparti di maternità in Alto Adige/Sudtirolo?
Considerato che anche in Alto Adige/Sudtirolo dal 2021 la natalità è in drammatico ulteriore calo e il fatto che la salute dei bimbi ci riguarda tutti, questa decisione – N.B. contraria alla raccomandazione dell’Istituto Superiore della Sanità – di voler iniettare a tutti i neonati (i cui genitori – perché non correttamente informati – non rigettano l’offerta) una sostanza che ha un molto modesto effetto positivo, ma che aumenta notevolmente il rischio di trombosi e con ciò la mortalità, determina una situazione insostenibile ed irresponsabile!
Chiedo all’Assessore Messner e al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige di voler informare senza lacune correttamente i genitori dei rischi accertati a livello internazionale e dell’effetto positivo molto modesto del monoclonale VRS Nirsevimab-Beyfortus, e di voler garantire che nel caso di genitori – che nonostante un’informazione completa e corretta – dovessero decidere di far iniettare la sostanza al proprio figlio, ciò non avvenga senza la necessaria prescrizione medica!
RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen
Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano
VIOLAZIONE SISTEMATICA DELL’OBBLIGO DI INFORMAZIONE
Sollecito di informazioni corrette e complete – in merito all’obbligo di vaccinazione pediatrica e vaccinazione antitetanica per alunni/studenti e dipendenti – da parte delle direzioni delle strutture di assistenza alla prima infanzia, delle scuole materne, delle scuole e università e da parte dei datori di lavoro e dei medici del lavoro
In risposta alla mia interrogazione (qui allegata), l’Assessore alla Salute, Dr. Hubert Messner, ha confermato nella seduta del Consiglio Provinciale dell’8 ottobre 2024 che, come previsto dalla legge, c’è l’esonero dall’obbligo vaccinale, se viene dimostrato un sufficiente titolo anticorpale rispetto alla vaccinazione obbligatoria richiesta.
Nella stessa seduta del Consiglio dell’8 ottobre 2024, l’Assessore ha annunciato che avrebbe garantito che l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige finalmente fornisse ai genitori questa informazione necessaria nel sollecito relativo alla vaccinazione pediatrica.
Sono però le direzioni delle strutture diassistenza alla prima infanzia, delle scuole materne e delle scuole ad inviare ai genitori il sollecito della prova della vaccinazione pediatrica.
E viene minacciata l’esclusione dei bambini dalle strutture di prima infanzia e dalle scuole materne, ma al contempo viene violato gravemente l’obbligo di fornire ai genitori una corretta e completa informazione!
Pertanto ho ieri con pec (vedi in allegato) ho chiesto che gli Assessorati Provinciali interessati per competenza (Assessorato alla Prevenzione e Salute, alla Famiglia, all’Istruzione tedesca, italiana e ladina) e all’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige di informare con urgenza le direzioni delle strutture di assistenza alla prima infanzia, le direzioni delle scuole materne e delle scuole, dell’obbligo di informare i genitori dell’esonero dall’obbligo vaccinale pediatrico dei loro figli, nel caso in cui con un test sierologico venga dimostrata l’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale.
Per quanto riguarda l’obbligo di vaccinazione antitetanica attualmente in vigore per alcune categorie di dipendenti, nonché per gli alunni di scuole professionali e tecniche e per gli studenti universitari per lezioni/corsi pratici, agli alunni/studenti e ai dipendenti viene chiesto dalla direzione della scuola/università ossia dal datore di lavoro/medico di medicina del lavoro di fornire la prova della vaccinazione contro il tetano.
Però, vienesistematicamente e illegittimamente omesso di informare gli alunni/studenti e i dipendenti del fatto che sono esonerati dall’obbligo di vaccinazione se dimostrano un sufficiente stato anticorpale per la tossina tetanica (tossina tetanica IgG) tramite test sierologico.
Le direzioni delle scuole e università nonchè i datori di lavoro fungono da “esecutori” dell’obbligo di vaccinazione antitetanica attualmente in vigore, minacciando l’esclusione dalle lezioni/corsi pratici agli alunni/studenti e misure di diritto del lavoro (sospensione, licenziamento) ai dipendenti, e al contempo però stanno violando in modo gravemente illegittimo il loro dovere di informazione.
Con comunicazione pec (vedi in allegato) ho pertanto chiesto ieri agli Assessori all’Istruzione tedesca, italiana e ladina e agli Assessori nella cui competenza cadono i settori economici interessati, a voler informare con urgenza le direzioni delle scuole e università e le associazioni di categoria dei datori di lavoro, dell’obbligo di indicare espressamente nella richiesta della prova dell’avvenuta vaccinazione antitetanica, l’esonero dall’obbligo di vaccinazione antitetanica nel caso di prova dell’avvenuta immunizzazione naturale tramite un test sierologico.
Ho invitato, inoltre, i responsabili dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige a voler garantire che anche i medici del lavoro adempiano questo chiaro dovere di informazione.
Non è accettabile che informazioni che per legge devono essere fornite dalle autorità e da chiunque funge da “esecutore” dell’obbligo vaccinale (inclusi i datori di lavoro) non vengano fornite ai cittadini.
Si ha la netta sensazione cheassoluta priorità abbia la continua e ripetuta “vaccinazione” dell’intera popolazione, a prescindere persino da un eventuale immunizzazione avvenuta in via naturale.