I documenti di consenso informato della Pfizer rivelano che l’azienda farmaceutica era ben consapevole dei potenziali rischi quali la miocardite, il peccato originale antigenico e gli aborti spontanei associati al trattamento con le sostanze sperimentali a base di mRNA.
L’Informed Consent Action Network ICAN ha recentemente pubblicato un articolo che delinea ciò che la stessa Pfizer ha da dire sui pericoli dei suoi prodotti.
Proprio i documenti di consenso della Pfizer, recentemente ottenuti da ICAN, svelano che l’azienda è consapevole del rischio di gravi danni come l’infiammazione del muscolo cardiaco, il peccato originale antigenico nonché gli aborti spontanei.
ICAN ha esposto i documenti usati dal Cincinnati Children’s Hospital per condurre la sperimentazione del vaccino di richiamo Pfizer/Biontech. I documenti, che sono stati elaborati in consultazione con l’azienda farmaceutica, dicono molto su come Pfizer vede i rischi dei suoi prodotti.
L‘azienda farmaceutica è chiaramente preoccupata per i rischi di miocardite (infiammazione del cuore) nei bambini. I documenti di consenso informato di Pfizer rivelano che il rischio di miocardite è di circa 1 su 1.000 (vedi pagina 4).
Pfizer è anche consapevole della possibilità del peccato originale antigenico e del priming patogeno (una risposta immunitaria indesiderata che causa una reazione peggiore al virus rispetto al caso in cui non fosse stato somministrato il siero). Avverte i genitori dei partecipanti alla sperimentazione clinica che “non si può ancora escludere che il vaccino possa rendere più grave una successiva malattia da COVID-19”.
Pfizer indica anche una forte preoccupazione per il possibile rischio di teratogenesi (danno al feto in via di sviluppo) nonché per il possibile rischio di mutagenesi (danno al DNA).
Sebbene fosse una sperimentazione sui bambini, la Pfizer informa i genitori di questi bambini che “gli effetti del vaccino COVID-19 sullo sperma, la gravidanza, il feto e il bambino in allattamento sono ignoti”.
Ma l‘azienda farmaceutica va addirittura oltre, affermando:
“Se sua figlia è incinta, sta pianificando una gravidanza o sta allattando un bambino, non può partecipare alla sperimentazione clinica in quanto potrebbero esserci dei rischi per il bambino in grembo o in allattamento”.
“Se sua figlia rimane incinta, dovrà lasciare la sperimentazione clinica”.
“Se suo figlio pensa di aver messo incinta una femmina, deve informare immediatamente il medico responsabile della sperimentazione clinica. Il medico può richiedere informazioni sulla gravidanza e sulla nascita del bambino. Il medico può condividere queste informazioni con altre persone che stanno lavorando a questa sperimentazione”.
“Se suo figlio sta partecipando alla sperimentazione clinica, non gli è permesso di donare lo sperma per almeno 28 giorni dopo l’ultima somministrazione del vaccino”.
Tale linguaggio profondamente sconvolgente alla luce delle raccomandazioni sconsiderate e incondizionate dell’AIFA e dell’EMA. Tuttavia, dimostra anche che la Pfizer ha voluto cautelarsi per non avere dati sui possibili rischi di queste sostanze per la gravidanza.
Per esporre la scandalosa situazione di grave disinformazione in cui ci troviamo da più di due anni, basta guardare queste due dichiarazioni ufficiali, che si contraddicono chiaramente:
“I vaccini a mRna non causano complicazioni in gravidanza per le donne e i loro bambini” – EMA
“I dati a disposizione sono insufficienti per conoscere i rischi associati al vaccino in gravidanza”. – BioNTech/Pfizer
Le autorità del farmaco hanno il preciso dovere di valutare le evidenze in modo imparziale per proteggere la popolazione. Invece, si sono trasformate in un reparto marketing al servizio dell’industria farmaceutica.