COMUNICATO STAMPA

Riapertura del termine per l’opposizione alla migrazione automatica dei dati pregressi nel Fascicolo Sanitario Elettronico anche a causa del mio reclamo presentato al Garante per la Protezione dei Dati Personali

Il 30 Giugno/1°Luglio 2024 avevo presentato, nella mia qualità di membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, al Garante per la Protezione dei Dati Personali un reclamo; visto l’evidente eclatante violazione dell’obbligo del Ministero della Salute e delle Regioni e Province Autonome (art. 27 Decreto Ministeriale 7 settembre 2023) di informare i cittadini in modo adeguato in merito alla migrazione automatica nel fascicolo sanitario elettronico dei dati pregressi e del rispettivo termine per l’opposizione.

Con la comunicazione qui allegata sono oggi stata informata dal Garante per la Protezione dei Dati Personali che il termine per l’opposizione alla migrazione automatica nel fascicolo sanitario elettronico (FSE) dei dati e documenti generati entro il 18 maggio 2020 è stato riaperto per 30 giorni decorrenti dalla comunicazione da parte della Provincia Autonoma di Bolzano e dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige del termine iniziale.

L’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e la Provincia Autonoma di Bolzano non hanno ancora pubblicato nulla e nulla hanno comunicato ai cittadini.

Mentre risultano sul sito web informazioni pubblicate da parte di altre Aziende Sanitarie Locali che prevedono la decorrenza del termine dei 30 giorni dal 18 novembre 2024 e dunque il termine finale del 18 dicembre 2024 per l’opposizione alla migrazione automatica dei propri dati sanitari pregressi nel FSE.

Con ciò si riapre la possibilità dei cittadini di opporsi alla migrazione automatica dei loro dati, però giuridicamente questo procedere non è corretto per il seguente motivo:

Ad oggi i cittadini non sono stati informati adeguatamente (che significa avere una reale chance di avere l’informazione!) della possibilità di opporsi alla migrazione automatica dei loro dati sanitari pregressi nel fascicolo sanitario elettronico. La campagna informativa però è prevista dalla normativa proprio per garantire che i cittadini abbiano la reale possibilità di aver cognizione, entro il termine stabilito, del loro diritto di opporsi e del rispettivo termine.

A causa della mancanza di tale campagna informativa, il precedente termine dei 60 gg. di fatto non è mai iniziato a decorrere.

Peraltro risulta essere inaccettabile il fatto che il Ministero dell’Economia e delle Finanzia abbia riaperto il termine (di fatto mai spirato!) ora solo per 30 giorni.

Dunque presenterò di nuovo un reclamo al Garante per la Protezione dei Dati Personali.

Contestualmente diffido il Governatore della Provincia Autonoma di Bolzano nonché la Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige di voler provvedere finalmente ad un’informazione adeguata in modo da garantire il Diritto Fondamentale dei cittadini di poter decidere ed avere il controllo sul trattamento dei loro dati sensibili.

GPDP Protocollo U.0133621 13 11 2024

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

Richiesta ex art. 8 Legge 47/1948 della pubblicazione di dichiarazione e rettifica rispetto all’articolo “Vaccini Covid, l’Ordine dei medici difende Messner

All’editore S.I.E. S.p.A. in persona del rappresentante legale e al Direttore e al Responsabile del quotidiano “Alto Adige”

In riferimento all’articolo pubblicato oggi a pagina 15 dell’”Alto Adige” con il titolo “Vaccini Covid, l’Ordine dei medici difende Messner”, articolo che è diffamatorio (non solo) nei miei confronti e contiene affermazioni contrarie a verità, chiedo la pubblicazione della seguente risposta e rettifica ai sensi della Legge 47/1948 art. 8, con riserva di ulteriori azioni legali:

“La mia accusa rispetto alla diffusione in ruolo istituzionale di falsità non è rivolta solo all’Assessore Hubert Messner, ma anche al vertice dell’Ordine dei Medici di Bolzano.

Riguarda il fatto istituzionalmente documentato e confermato (EMA, AIFA) che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 non sono mai stati autorizzati ai fini della prevenzione dell’infezione virale e dunque della contagiosità dei “vaccinati”.

Sia l’Assessore Messner,  sia i responsabili dell’Ordine dei Medici che negli ultimi anni hanno sospeso medici che non si sono fatti “vaccinare” contro il Covid-19, continuano a negare questo fatto fondamentale in violazione dei loro doveri istituzionali e da medici, probabilmente nel tentativo di non essere considerati personalmente responsabili per le conseguenze delle decisioni da loro prese.

L’indicazione terapeutica stabilita per un medicinale dall’autorità del farmaco non è un’opinione soggettiva, ma un fatto giuridico. L’uso in massa (campagna di vaccinazione) al di fuori dell’indicazione terapeutica costituisce secondo legge  (art. 3 D.L. 23/1998 – Legge 94/1998)  un illegale uso off-label.

È un mio dovere istituzionale da membro del Consiglio Provinciale evidenziare un falso ideologico che riguarda l’intera popolazione, contestandolo ai responsabili.

Per quanto riguarda la vaccinazione pediatrica, costituiscono oggetto di un ricorso pendente al TAR di Bolzano proprio il difetto della conferma dell’efficacia e sicurezza dei vaccini pediatrici applicati in Alto Adige/Sudtirolo, l’uso off label e la violazione dell’obbligo alla prescrizione medica.

Dato che il ricorso è basato tutto su documentazione istituzionale (decisioni di autorizzazione per l’immissione sul mercato e la legge sui medicinali), invito una volta di più i responsabili dell’Ordine dei Medici di voler finalmente iniziare a studiare la documentazione pubblica di autorizzazione dei vaccini, prima di diffamare persino i loro colleghi che in scienza e coscienza tutelano la salute e vita dei bambini.”

Alto_Adige-12.11.2024-15

Bolzano, 12.11.2024

Avv. DDr. Renate Holzeisen

Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Gruppo Consiliare VITA

Inaccettabile arbitrio nella verbalizzazione delle sedute del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Ai membri della Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano,

ai Membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano,

dopo aver esaminato il verbale della seduta del Consiglio Provinciale n. 35 del 6 novembre 2024 (v.allegato), ho dovuto constatare una volta di più che la Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano sta evidentemente applicando due pesi e due misure.

Infatti, è la stessa Presidenza  a confutare la risposta del Segretario Florian Zelger d.d. 6 novembre 2024 (v. allegato) alla mia richiesta di integrazione del verbale della seduta n. 34 del 5 novembre 2024 (v.allegato) e secondo la quale il verbale delle sedute del Consiglio Provinciale sarebbe un mero verbale dei risultati senza l’indicazione dei dettagli delle rispettive dichiarazioni.

Contrariamente alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Provinciale Arnold Schuler (cfr. pagina 9 del verbale n. 35 della seduta del Consiglio Provinciale d.d. 6.11.24) – e che costituivano la base per la votazione del Consiglio sul verbale della seduta n. 34 del 5 novembre 2024 – e cioè che i verbali del Consiglio Provinciale “contengono solo gli atti e le risoluzioni con il loro oggetto, i partecipanti e i risultati delle votazioni”,

nel verbale della seduta n. 35 del 6 novembre 2024 al PUNTO 7 dell’ordine del giorno è stato verbalizzato quanto segue:

“Il cons. Knoll interviene per fatto personale per precisare, in risposta ad una critica sollevata ieri dalla cons. Foppa, che il punto 8 della parte dispositiva della mozione non intende effettuare alcun richiamo all’ideologia fascista, ma solo sottolineare l’importanza di preservare la lingua delle popolazioni autoctone.” (allegato).

Questa parte del verbale nulla aggiunge a e nulla toglie dalla mozione presentata dal collega, ma è  chiaramente frutto di un puro scambio di opinioni.

Non nego al collega Sven Knoll il diritto di far mettere a verbale questa replica ad una critica espressa da un altro membro del Consiglio, pretendo però – che se è questo il modo ci verbalizzare – venga messa a verbale anche la critica che io ho sollevato nella seduta del Consiglio Provinciale n. 34 d.d. 5 novembre 2024 alla conduzione palesemente non imparziale della seduta del Consiglio Provinciale da parte del Presidente del Consiglio Provinciale, Arnold Schuler. Perché riguarda diritti fondamentali istituzionale di un membro del Consiglio Provinciale, come la libertà di espressione, il diritto di replica e di utilizzo del pieno tempo previsto per la replica.

Inoltre, è incomprensibile come il Consiglio Provinciale abbia potuto votare il verbale della seduta n. 34del 5 novembre 2024 senza che venisse letta la mia richiesta di integrazione del verbale indirizzata al Presidente del Consiglio Provinciale. Pertanto esprimo perplessità anche  rispetto all’operato dei membri del Consiglio Provinciale che (con un’unica eccezione) evidentemente non hanno visto alcun problema nel votare il verbale della seduta n. 34 del 5 Novembre 2024 senza avere la necessaria base informativa per poterlo fare.

Concludendo ribadisco che come Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non accetterò che le sedute del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano vengano condotte in modo evidentemente parziale anziché imparziale.

Nella seduta n. 35 del 6 novembre 2024, il Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano Arnold Schuler ha dimostrato una volta di più di non assumere una posizione neutrale in qualità di Presidente del Consiglio nella direzione delle sedute del Consiglio, tralasciando di leggere il contenuto della mia richiesta di integrazione al verbale della seduta n. 24 del 5 novembre 2024 e dichiarando in seduta prima della votazione un principio di verbalizzazione che lui stesso e l’intera Presidenza del Consiglio hanno poi palesemente disatteso nel verbalizzazione della stessa seduta!

E questo corrisponde ad una grave violazione dei suoi obblighi istituzionali da Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano.

In attesa di un chiarimento urgente in merito all’evidente applicazione di due pesi e due misure nella verbalizzazione delle sedute del Consiglio Provinciale – a seconda che l’obiezione piaccia o meno al Presidente del Consiglio Provinciale e ai suoi colleghi di partito

Verbalizzazione delle sedute del Consiglio con due pesi e due misure 11.11.2024

Protokoll-Processo Verbale_ 34. Landtagssitzung_Seduta del Consiglio Pronvinciale n.34

Protokoll-Processo Verbale_ 35. Landtagssitzung_Seduta del Consiglio Pronvinciale n.35

PEC Renate Holzeisen an Präsidium Landtag – alla Presidenza Consiglio Provinciale

PEC segreteria del Consiglio a Renate Holzeisen

 

Bolzano 11.11.2024

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

 

COMUNICATO STAMPA

Il governo della Provincia Autonoma di Bolzano contrario alla revisione critica delle misure Covid – continua a negare persino fatti istituzionalmente confermati

Il Governo provinciale dell’Alto Adige – in primis l’Assessore responsabile della salute degli altoatesini/sudtirolesi Hubert Messner – non ha alcuna intenzione di provvedere ad una revisione critica delle misure pandemiche, revisione che è – invece – essenziale per il futuro. E questo nonostante una promessa – seppur poco convincente – nel programma di governo.

L’assessore Hubert Messner continua a sostenere che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 sarebbero stati autorizzati per la prevenzione dell’infezione virale e quindi per l’inibizione della trasmissione del virus! Da ultimo, rispondendo ad una delle mie interrogazioni, che evidentemente danno fastidio alla Giunta provinciale, in Aula del Consiglio Provinciale lo scorso 5 Novembre 2024.

Riguardava, tra le altre, la mia interrogazione sui motivi per i quali il Governo provinciale dell’Alto Adige non ha concesso (come confermato dall’Assessore competente Ulli Mair) agli inquilini “non-vaccinati” contro il Covid-19 di un appartamento dell’IPES (Istituto Provinciale dell’Edilizia Sociale) – che si trovano in difficoltà finanziari< a causa della sospensione dal lavoro senza retribuzione per tanti mesi – la riduzione dell’affitto sociale a cui per legge provinciale hanno diritto tutti coloro che si trovano in difficoltà economiche senza colpa, nonchè sui motivi  per i quali a questi inquilini poi è stato addirittura disdetto dall’IPES il contratto di affitto.

https://drive.google.com/file/d/1Rd2fOysZeAroqu3QPNyQaXJ5vcEhUHNy/view?usp=drivesdk

Nella sua risposta alla mia interrogazione, l’Assessore Hubert Messner ha ripetuto una volta di più la gravissima disinformazione – diffusa dai politici sin dalla fine del dicembre 2020 – e secondo la quale i cosiddetti “vaccini” Covid-19 sarebbero stati autorizzati per la prevenzione dell’infezione virale e quindi per l’inibizione della trasmissione virale – e che quindi non vi sarebbe stato alcun uso off-label (cioè al di fuori dall’indicazione terapeutica del “vaccino”) sui  cittadini obbligati a vaccinarsi ai fini della prevenzione del contagio con il virus SARS-CoV-2.

E ciò nonostante il fatto che il contrario emergesse in modo inequivocabile sin dall’inizio dai documenti di autorizzazione all’immissione in commercio e ora viene confermato anche da tribunali italiani!

Poiché anche l’Agenzia Europea del farmaco (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno ripetutamente ed esplicitamente confermato che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 non sono mai stati autorizzati per la prevenzione del contagio virale, ci possono essere solo due ragioni per la diffusione di falsità da parte dell’Assessore Messner: o l’Assessore Messner non è in grado di leggere i documenti ufficiali di autorizzazione dei farmaci ed è affetto da una dissonanza cognitiva persino rispetto a conferme esplicite da parte dell’EMA e dell’AIFA, oppure sta cercando di coprire il proprio irresponsabile operato degli ultimi anni, continuando a diffondere una eclatante disinformazione.

Entrambe le situazioni sono inaccettabili per un medico, ex primario e ora Assessore alla Salute.

Va ricordato che Hubert Messner si dichiarò favorevole pure alla “vaccinazione” Covid-19 dei bambini al fine di una presunta “immunità di gregge”!

È evidente che Hubert Messner è incorso in una enorme responsabilità personale per aver consigliato il trattamento di bambini e adolescenti con sostanze sperimentali pericolose (miocardite, morte indicati tra i possibili effetti collaterali anche nel foglietto illustrativo!) e che non sono mai state autorizzate allo scopo di inibire la trasmissione del virus, come invece da lui ancora oggi sostenuto!

E ovviamente tenta di sottrarsi a questa grave responsabilità negando pure l’innegabile!

Che Hubert Messner –  che ha voluto e lanciato, con una campagna di gravissima disinformazione istituzionale della popolazione, l’applicazione a tappeto in Alto Adige dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab Beyfortus su tutti i neonati – nonostante la raccomandazione contraria dell’Istituto Superiore della Sanità e dei dati spaventosi dello studio clinico del produttore AstraZeneca (più decessi nel gruppo dei neonati trattati con Beyfortus rispetto al gruppo placebo a causa del rischio di trombosi!) – è inaccettabile, anzi pericoloso, come consigliere provinciale responsabile della salute dei cittadini altoatesini, è evidente!

Ma in un governo provinciale che intende “revisionare” le misure Covid, semplicemente incaricando l’EURAC con uno studio socio-scientifico, Hubert Messner si inserisce ovviamente alla perfezione.

L’EURAC ha un chiaro conflitto di interessi con i cittadini dell’Alto Adige/Sudtirolo, portatori del diritto ad un’indagine trasparente e imparziale sulle misure Covid.

Tra i 20 membri dell’EURAC si trovano la Provincia Autonoma di Bolzano, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, i grandi Comuni altoatesini Bolzano, Bressanone e Merano – tutti responsabili di lockdown privi di evidenza scientifica e gravemente dannosi per la salute ed economia, dell’obbligo dell’uso della mascherina, dell’abuso dei tamponi, della discriminazione di “non-vaccinati” ecc. – nonché la più grande impresa nel campo dei media altoatesini, che – come tutti i media (con pochissime eccezioni) – ha partecipato attivamente alla disinformazione della popolazione sulle misure Covid.

Evidentemente si continua con la grave disinformazione e l’inganno della popolazione. E tutto questo con i soldi delle tasse e imposte pagate dai cittadini!

E se io, nella mia funzione istituzionale di membro del Consiglio Provinciale, contesto pubblicamente nel Consiglio Provinciale la diffusione di informazioni evidentemente false, il Presidente del Consiglio Provinciale Arnold Schuler mi toglie la parola e minaccia la mia espulsione dall’aula (tra gli applausi dal banco del Governo e dei Verdi).

Arnold Schuler evidentemente non agisce come Presidente del Consiglio Provinciale, ma invece come appartenente alla Südtiroler Volkspartei e come ex Assessore alla Protezione Civile durante la cosiddetta pandemia, e quindi in un netto e grave conflitto di interessi con i cittadini, che hanno diritto alla verità e alla trasparenza.

Se dipendesse dal governo altoatesino e da alcuni partiti di opposizione, la popolazione altoatesina non verrebbe mai messa a conoscenza della verità sulle gravissime violazioni di legge commesse negli ultimi quasi 5 anni non soltanto dagli organi statali, ma anche dal governo provinciale, i Comuni, l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e altri organi amministrativi locali.

Ma il governo provinciale altoatesino non può più nascondere la verità, perché

la Provincia Autonoma di Bolzano non è immune alla Verità e non è certo autonoma rispetto alla Verità!

E servirà poco l’annuncio dell’Assessore Hubert Messner di non voler rispondere più alle mie interrogazioni, perché evidentemente teme lo smascheramento in seduta pubblica del Consiglio Provinciale delle falsità da lui propagandate.

Evidentemente Hubert Messner non è neanche consapevole del fatto che da Assessore è obbligato a rispondere alle chiare interrogazioni di un membro del Consiglio Provinciale eletto dai cittadini!

E, dunque, sono curiosa di vedere quando e con quale contenuto Hubert Messner risponderà alle mie due interrogazioni allo stato rimaste senza risposta e che dovranno, per normativa del Consiglio Provinciale, avere una risposta completa entro e non oltre il 15 Novembre:

https://drive.google.com/file/d/1wwcAsmYXOyRw0-1W0JQp0LFAYsQtBhub/view?usp=drivesdk

https://drive.google.com/file/d/1FeQf9fUZHRa8I99R_SFPEuUaKJDJ-yN_/view?usp=drivesdk

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

COMUNICATO STAMPA

Richiesta all’Assessore alla Salute, al Governatore e al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige di voler sospendere immediatamente l’applicazione generale sui neonati del monoclonale Nirsevimab Beyfortus di Sanofi

Responsabilità personale dei responsabili della campagna per i danni causati ai neonati visto il parere negativo dell’Istituto Superiore della Sanità

Secondo informazioni pervenute, si inizia oggi in Alto Adige/Sudtirolo con il trattamento a tappeto dei neonati con l’anticorpo monoclonale RSV Niresevimab Beyfortus di Sanofi, nonostante che l’Istituto Superiore della Sanità si è dichiarato contrario ad una somministrazione a tappeto, perché il numero delle infezioni che hanno richiesto assistenza medica oppure ospedalizzazione è risultato piuttosto basso e il farmaco ha mostrato un modestissimo effetto in termini di riduzione del rischio di ospedalizzazione o ricorso all’assistenza medica, mentre il farmaco non è assolutamente privo di rischi per la salute e vita del neonato. 

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2024/10/04/le-indicazioni-delliss-al-ministero-il-farmaco-per-il-virus-sinciziale-non-sia-a-tappeto_a76c0be5-434b-4639-b889-fbfae2c3024f.html

https://www.dottnet.it/articolo/32537543/l-iss-il-farmaco-per-il-virus-sinciziale-non-a-tutti-ma-i-medici-sono-contrari

Anzi, a livello internazionale gli esperti, sulla base di studi clinici (vedi p.e. lo studio giapponese Med Check)

https://medcheckjp.org/wp-content/uploads/2024/09/Eng-no-30.pdf

avvertono dell’aumentata mortalità (aumentato rischio di trombosi) nei neonati trattati con Nirsevimab-Beyfortus rispetto al gruppo placebo o al gruppo di controllo trattato con l’anticorpo monoclonale utilizzato per molti anni solo per i neonati malati, e gli esperti consigliano di non iniettare  il Nirsevimab-Beyfortus ai neonati!

https://childrenshealthdefense.org/defender/death-infants-clinical-trials-beyfortus-rsv-shot/?utm_source=telegram&utm_medium=social&utm_campaign=defender&utm_id=20241010

Ho pertanto chiesto con una pec del lunedì 4 Novembre 2024 all’Assessore alla Salute Hubert Messner, al Governatore Arno Kompatscher e al Direttore Generale Christian Kofler di voler immediatamente sospendere la generale applicazione di Beyfortus su tutti i neonati in Alto Adige/Sudtirolo.

Contestualmente ho avvertito i tre responsabili della loro responsabilità personale, visto che a causa del parere negativo dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) in merito all’applicazione a tappeto a tutti i neonati di questo anticorpo, e l’evidente disinformazione della popolazione (genitori) sulrapporto beneficio/rischi di questo farmaco, i responsabili politici che hanno deliberato questo trattamento e ne hanno dato l’avvio all’esecuzione, i responsabili dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e i medici che rilasciano la prescrizione medica prevista nella decisione di autorizzazione per l’immissione sul mercato quale presupposto inderogabile per l’applicazione, sono personalmente responsabili per i danni causati ai neonati con questo trattamento. 

Si assumono una responsabilità personale pure tutti i rappresentanti dei media che nonostante gli avvertimenti basati su pareri di livello istituzionale e i miei ripetuti comunicati stampa al riguardo, evidentemente sottacciano intenzionalmente queste informazioni che sono di fondamentale importanza per la vita e salute dei neonati dell’Alto Adige/Sudtirolo!

PEC a Messner, Kompatscher e Kofler – immediata sospensione applicazione generale Beyfortus ai neonati 4.11.2024

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

COMUNICATO STAMPA

MESSNER VUOLE IL MONOCLONALE VRS PER TUTTI I NEONATI NONOSTANTE LA CONTRARIA RACCOMANDAZIONE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÁ E GLI AVVERTIMENTI SUI RISCHI DA ESPERTI A LIVELLO INTERNAZIONALE

La politica e una classe medica pilotata da big pharma, ma non la scienza, vuole iniettare a tutti i neonati il monoclonale VRS Nirsevimab-Beyfortus, nonostante che l’Istituto Superiore della Sanità – sotto una nuova direzione – si è dichiarato contrario ad una somministrazione a tappeto, perché il numero delle infezioni che hanno richiesto assistenza medica oppure ospedalizzazione è risultato piuttosto basso e il farmaco ha mostrato un modesto effetto in termini di riduzione del rischio di ospedalizzazione o ricorso all’assistenza medica, mentre il farmaco non è assolutamente privo di rischi.

https://www.dottnet.it/articolo/32537543/l-iss-il-farmaco-per-il-virus-sinciziale-non-a-tutti-ma-i-medici-sono-contrari

Anzi, a livello internazionale gli esperti, sulla base di studi clinici (vedi p.e. lo studio giapponese Med Check)

https://medcheckjp.org/wp-content/uploads/2024/09/Eng-no-30.pdf

avvertono dell’aumentata mortalità (aumentato rischio di trombosi) nei neonati trattati con Nirsevimab-Beyfortus rispetto al gruppo placebo o al gruppo di controllo trattato con l’anticorpo monoclonale utilizzato per molti anni solo per i neonati malati, e gli esperti consigliano di non iniettare  il Nirsevimab-Beyfortus ai neonati.

https://childrenshealthdefense.org/defender/death-infants-clinical-trials-beyfortus-rsv-shot/?utm_source=telegram&utm_medium=social&utm_campaign=defender&utm_id=20241010

Molti genitori in attesa della nascita del loro figlio sono preoccupati per il fatto che ai loro neonati possa essere iniettato automaticamente questo anticorpo nei reparti maternità.

Poiché il consenso dei genitori è sempre richiesto anche per le vaccinazioni obbligatorie, presumo che anche in questo caso non avvenga automaticamente.

Però, anche a causa dei chiarimenti richiesti da molti genitori, ho presentato già il 18 ottobre per la prossima seduta del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano a Novembre all’Assessore Messner, la seguente interrogazione:

  • I genitori possono essere sicuri che il Nirsevimab-Beyfortus non verrà iniettato automaticamente ai loro bambini a partire dal novembre 2024, che verrà loro solo proposto questo anticorpo per i loro neonati e che per l’iniezione sarà necessario il consenso scritto dei genitori?
  • L’Azienda Sanitaria rispetta l’obbligo della prescrizione medica prevista inderogabilmente quale condizione per l’applicazione nella decisione di autorizzazione del farmaco?
  • I genitori sono informati dell’aumento del rischio di morte (rischio di trombosi) che il trattamento con il monoclonale comporta?
  • Qual è la procedura seguita nei reparti di maternità in Alto Adige/Sudtirolo?

 Considerato che anche in Alto Adige/Sudtirolo dal 2021 la natalità è in drammatico ulteriore calo e il fatto che la salute dei bimbi ci riguarda tutti, questa decisione – N.B. contraria alla raccomandazione dell’Istituto Superiore della Sanità – di voler iniettare a tutti i neonati (i cui genitori – perché non correttamente informati – non rigettano l’offerta) una sostanza che ha un molto modesto effetto positivo, ma che aumenta notevolmente il rischio di trombosi e con ciò la mortalità, determina una situazione insostenibile ed irresponsabile!

Chiedo all’Assessore Messner e al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige di voler informare senza lacune correttamente i genitori dei rischi accertati a livello internazionale e dell’effetto positivo molto modesto del monoclonale VRS Nirsevimab-Beyfortus, e di voler garantire che nel caso di genitori – che nonostante un’informazione completa e corretta – dovessero decidere di far iniettare la sostanza al proprio figlio, ciò non avvenga senza la necessaria prescrizione medica!

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

 

COMUNICATO STAMPA

VIOLAZIONE SISTEMATICA DELL’OBBLIGO DI INFORMAZIONE

Sollecito di informazioni corrette e complete – in merito all’obbligo di vaccinazione pediatrica e vaccinazione antitetanica per alunni/studenti e dipendenti – da parte delle direzioni delle strutture di assistenza alla prima infanzia, delle scuole materne, delle scuole e università e da parte dei datori di lavoro e dei medici del lavoro

In risposta alla mia interrogazione (qui allegata), l’Assessore alla Salute, Dr. Hubert Messner, ha confermato nella seduta del Consiglio Provinciale dell’8 ottobre 2024 che, come previsto dalla legge, c’è l’esonero dall’obbligo vaccinale, se viene dimostrato un sufficiente titolo anticorpale rispetto alla vaccinazione obbligatoria richiesta.

Nella stessa seduta del Consiglio dell’8 ottobre 2024, l’Assessore ha annunciato che avrebbe garantito che l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige finalmente fornisse ai genitori questa informazione necessaria nel sollecito relativo alla vaccinazione pediatrica.

Sono però le direzioni delle strutture di assistenza alla prima infanzia, delle scuole materne e delle scuole ad inviare  ai genitori il sollecito della prova della vaccinazione pediatrica.

E viene minacciata l’esclusione dei bambini dalle strutture di prima infanzia e dalle scuole materne, ma al contempo viene violato gravemente l’obbligo di fornire ai genitori una corretta e completa informazione!

Pertanto ho ieri con pec (vedi in allegato) ho chiesto che gli Assessorati Provinciali interessati per competenza (Assessorato alla Prevenzione e Salute, alla Famiglia, all’Istruzione tedesca, italiana e ladina) e all’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige di informare con urgenza le direzioni delle strutture di assistenza alla prima infanzia, le direzioni delle scuole materne e delle scuole, dell’obbligo di informare i genitori dell’esonero dall’obbligo vaccinale pediatrico dei loro figli, nel caso in cui con un test sierologico venga dimostrata l’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale.

Per quanto riguarda l’obbligo di vaccinazione antitetanica attualmente in vigore per alcune categorie di dipendenti, nonché per gli alunni di scuole professionali e tecniche e per gli studenti universitari per lezioni/corsi pratici, agli alunni/studenti e ai dipendenti viene chiesto dalla direzione della scuola/università ossia dal datore di lavoro/medico di medicina del lavoro di fornire la prova della vaccinazione contro il tetano.

Però, viene sistematicamente e illegittimamente omesso di informare gli alunni/studenti e i dipendenti del fatto che sono esonerati dall’obbligo di vaccinazione se dimostrano un sufficiente stato anticorpale per la tossina tetanica (tossina tetanica IgG) tramite test sierologico.

Le direzioni delle scuole e università nonchè i datori di lavoro fungono da “esecutori” dell’obbligo di vaccinazione antitetanica attualmente in vigore, minacciando l’esclusione dalle lezioni/corsi pratici agli alunni/studenti e  misure di diritto del lavoro (sospensione, licenziamento) ai dipendenti, e al contempo però stanno violando in modo gravemente illegittimo il loro dovere di informazione.

Con comunicazione pec (vedi in allegato) ho pertanto chiesto ieri agli Assessori all’Istruzione tedesca, italiana e ladina e agli Assessori nella cui competenza cadono i settori economici interessati, a voler informare con urgenza le direzioni delle scuole e università e le associazioni di categoria dei datori di lavoro, dell’obbligo di indicare espressamente nella  richiesta della prova dell’avvenuta vaccinazione antitetanica, l’esonero dall’obbligo di vaccinazione antitetanica nel caso di prova dell’avvenuta immunizzazione naturale tramite un test sierologico.

Ho invitato, inoltre, i responsabili dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige a voler garantire che anche i medici del lavoro adempiano questo chiaro dovere di informazione.

Non è accettabile che informazioni che per legge devono essere fornite dalle autorità e da chiunque funge da “esecutore” dell’obbligo vaccinale (inclusi i datori di lavoro) non vengano fornite ai cittadini.

Si ha la netta sensazione che assoluta priorità abbia la continua e ripetuta “vaccinazione” dell’intera popolazione, a prescindere persino da un eventuale immunizzazione avvenuta in via naturale.

Richiesta garanzia di corretta e completa informazione in merito obbligo vaccinale

Seconda interrogazione Consiglio Provinciale Bz sessione ottobre 2024

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Per la Giunta della Provincia Autonoma dell’Alto Adige, i cittadini non “vaccinati” contro il Covid-19 sono colpevoli della loro sospensione dal lavoro e dal reddito.

Non è in vista una revisione critica delle misure Covid, contrariamente a quanto la Giunta si è impegnata nel  suo programma governativo evidentemente violato

I cittadini altoatesini a cui l’Istituto provinciale per l’edilizia sociale (IPES) ha assegnato un appartamento a canone sociale e che hanno sempre pagato l’affitto puntualmente, nel 2021/2022 hanno subito una riduzione fondamentale della loro forza economica con la sospensione dal lavoro per diversi mesi a causa della non effettuata cosiddetta “vaccinazione” contro il Covid-19.

I cittadini altoatesini, che in termini finanziari già “hanno vissuto alla giornata” e quindi avevano diritto ad un appartamento a canone sociale, hanno chiesto all’IPES la riduzione del canone, riduzione a cui avevano diritto secondo la normativa provinciale.

L’IPES ha negato la richiesta riduzione del canone, sostenendo che questi altoatesini sarebbero responsabili/colpevoli (“nicht unverschuldet”) della loro sospensione dal lavoro e della conseguente perdita dello stipendio che si è protratta per mesi. Nel frattempo, a cittadini altoatesini che si trovano in questa situazione, è stato addirittura notificato dall’IPES lo sfratto, perché non hanno pagato l’intero canone del periodo in cui non le era stato consentito di andare a lavorare!

L’articolo 29 (riduzione del canone sostenibile) del D.Pres.P. Bolzano n. 28 del 23 agosto 2023 stabilisce che il canone sostenibile può essere ridotto in casi straordinari caratterizzati da una riduzione permanente, non intenzionale, imprevedibile e significativa del fattore della situazione economica  della famiglia.

Ho quindi chiesto all’attuale Governo provinciale e all’Assessora provinciale competente se anche loro sono del parere che la circostanza della riduzione del fattore della situazione economica,, dovuta alla sospensione dal lavoro a causa del legittimo rifiuto di farsi iniettare una sostanza sperimentale basata sull’ingegneria genetica, sia da classificare come una riduzione del fattore della situazione economica intenzionale, e, dunque, imputabile al cittadino non “vaccinato”.

Nella risposta allegata, Ulli Mair, Assessore provinciale all’Edilizia abitativa, conferma che la sospensione di coloro che non si sono fatti ‘vaccinare,’ contro il Covid-19 non sarebbe classificabile come disoccupazione involontaria!

https://drive.google.com/file/d/154wTEevebVxkIpPbYJ2N-gySMcGiEcip/view?usp=drivesdk

La chiara risposta dell’Assessora del Partito dei FREIHEITLICHEN (sarebbero i “Liberali”), dimostra che il governo provinciale altoatesino, e la stessa Assessora, non hanno assolutamente alcuna intenzione – contrariamente al loro annuncio programmatico – di sottoporre ad una revisione critica le cosiddette misure Covid.

La risposta di Ulli Mair, Assessora provinciale all’edilizia sociale, è una vergogna per il governo provinciale dell’Alto Adige, che – sebbene ormai dovrebbe avere maggior consapevolezza della tematica – continua ad agire anche ex post in modo autoritario e assolutamente privo di ragionevolezza e proporzionalità a scapito dei deboli della società.

Evidentemente, il governo provinciale altoatesino non ha minimamente preso atto del contenuto dei documenti istituzionali e dei  verbali del Robert Koch Institut (paragonabile all’Istituto Superiore della Sanità), a cui proprio il governo provinciale altoatesino aveva fatto assiduo riferimento durante la cosiddetta pandemia.

Nel frattempo, i tribunali in Germania stanno nuovamente sollevando la questione della legittimità costituzionale dell’ obbligo “vaccinale”-Covid-19 davanti alla Corte Costituzionale (Bundesverfassungsgerichtshof), a causa del contenuto inequivocabile dei verbali del Robert Koch Institut in merito alle riunioni con i rappresentanti del governo tedesco.

https://www.berliner-zeitung.de/open-source/steilvorlage-fuer-die-corona-aufarbeitung-richter-in-osnabrueck-wuerdigen-rki-protokolle-li.2251612

In generale, in Germania la politica (oltra alla magistratura) sta sollevando questioni profonde,

https://www.cicero.de/innenpolitik/corona-justiz-pandemie-der-unmenschlichkeit-rki-files

questioni di fondamentale importanza che il Governo provinciale altoatesino, in chiara violazione del suo programma governativo, non sta ovviamente affrontando.

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

ISTANZA D’URGENZA PER LA SOSPENSIONE IMMEDIATA DELL’OBBLIGO VACCINALE PEDIATRICO NOTIFICATO AI RESPONSABILI DEL GOVERNO MELONI

in allegato trovate l’istanza d’urgenza – inviata ieri al Ministro della Salute Schillaci, al Presidente del Governo Giorgia Meloni e ai responsabili del Ministero della Salute, dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) – e con la quale, in qualità di procuratore speciale di genitori altoatesini, i cui figli sono stati esclusi dalla scuola dell’infanzia, e di Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, e quindi ai sensi dell’art. 48/bis DPR 670 del 31 agosto 1972 anche in rappresentanza della Provincia Autonoma di Bolzano, chiedo l’urgente sospensione dell’obbligo vaccinale pediatrico.

L’obbligo vaccinale pediatrico era stato introdotto nel 2017 con la cosiddetta legge Lorenzin e prevede l’inoculo obbligatorio di 10 vaccini.

Sulla base di F.O.I.A. (richieste di ostensione ex Legge 241/1990) presentate da genitori altoatesini all’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, sappiamo che in Alto Adige, ai fini dell’adempimento dell’obbligo di vaccinazione pediatrico, vengono utilizzati il vaccino esavalente Hexyon della Sanofi Pasteur Europe e il vaccino quadrivalente Proquad della Merck Sharp & Dohme.

Dopo aver esaminato la documentazione istituzionale ufficiale dell’autorizzazione centralizzata a livello euro-unionale da parte della Commissione Europea, abbiamo scoperto che l’efficacia e sicurezza di questi vaccini multivalenti non sono stati studiati e confermati in studi clinici.

Lo stesso vale per tutti i vaccini pediatrici.

Inoltre, la decisione di autorizzazione della Commissione europea e le corrispondenti determine dell’AIFA richiedono espressamente una prescrizione medica per l’iniezione di queste sostanze.

La prescrizione medica non può mai essere sostituita da un piano di vaccinazione nazionale deciso a livello politico.

È chiaro che non può esistere una vaccinazione obbligatoria con sostanze di fatto sperimentali e che l’esclusione dei bambini non vaccinati dalle scuole materne e dalle strutture di assistenza alla prima infanzia è discriminatoria e viola tutta una serie di principi costituzionali.

I dettagli, compreso i link ai documenti di autorizzazione istituzionali, sono riportati nell’istanza d’urgenza qui allegata.

L’unica reazione accettabile è l’immediata sospensione della vaccinazione obbligatoria dei bambini e l’immediata ammissione dei bambini “non in regola con il piano vaccinale nazionale” agli asili e alle strutture di assistenza alla prima infanzia.

Qualsiasi altra opzione equivarrebbe nell’ insistere in un operato gravemente anticostituzionale (violazione della dignità umana dei bambini, del diritto al lavoro dei genitori, ecc.).

Sono convinta che se i genitori sapessero cosa viene iniettato ai loro figli, difficilmente li esporrebbero a questa roulette russa.

Vista la palese situazione, la richiesta di sospensione immediata che ho notificato ieri ai responsabili del Governo, avrebbe dovuto essere presentata dall’Assessore alla Sanità e dal Governatore della Provincia Autonoma di Bolzano.

Anonimizzata Istanza urgente sospensione obbligo vaccinale pediatrico 18.09.2024

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

 

INVITO ALLA CONFERENZA STAMPA – 19 Settembre 2024 ore 10 nel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano – Sala 1 – parterre

Invito alla Conferenza Stampa questo Giovedì, 19 Settembre 2024 ore 10 nel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano – Sala 1 – parterre

Inaccettabile esclusione di tanti bambini dalla scuola materna e dalle strutture di assistenza alla prima infanzia perché non trattati con sostanze, di cui non è mai stata confermata l’efficacia e sicurezza.

L’istanza di urgente sospensione dell’obbligo vaccinale pediatrico presentata ai responsabili nazionali della Sanità Pubblica (Governo, AIFA e ISS) su incarico di genitori e in qualità di membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano e dunque di rappresentante della Provincia Autonoma di Bolzano ex art. 48/bis D.P.R. 31.08.1972 n. 670.

I dettagli in Conferenza Stampa

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA

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