Islanda: Contagio al posto della vaccinazione

I “vaccini” non funzionano, bisogna infettare il maggior numero di persone possibile. Questo è quanto annunciato dal Ministero della Salute islandese. Da fine febbraio l’Islanda ha revocato tutte le restrizioni. È anche il primo paese a riconoscere il fallimento della campagna „vaccinale“.

Nonostante un’incidenza di oltre 7.000 per 100.000 abitanti, l’Islanda ha abbandonato il 25 febbraio ogni restrizione relativa al COVID.

“La resistenza collettiva al COVID-19 è il modo più efficace per uscire dall’epidemia”, ha dichiarato il ministero in un comunicato, citando l’autorità sanitaria nazionale.

Secondo il Ministero della Salute islandese, “Per raggiungere questo obiettivo, il maggior numero possibile di persone deve essere infettato dal virus, poiché i vaccini sono insufficienti”.

Aggiungendo un obbligatorio “anche se forniscono una buona protezione contro le malattie gravi”, il ministero ha effettivamente dichiarato il fallimento della campagna “vaccinale”.

I documenti dell’autorità sanitaria islandese mostrano che una onesta e trasparente raccolta e valutazione dei dati è stata effettuata fin dall’ inizio. Non è quindi sorprendente che l’Islanda sia in cima alla lista per le morti segnalate in seguito al vaccino. Clicca qui per leggere l’articolo sulle morti da “vaccino”-Covid-19.

3 commenti su “Islanda: Contagio al posto della vaccinazione”

  1. Grazie Renate, complimenti per le tue posizioni e per il rispetto delle verità, una comunicazione limpida e pluralista è alla base di ogni corretta civiltà.
    ps ero presente al tuo comizio in pza s. Croce a Firenze 2 settimane fa.

  2. Errori su errori. Il principio di precauzione viene sempre a mancare. Manca un seria ricerca prima di inoculare milioni di persone. Manca il controllo sugli eccipienti. Pretendere che ogni persona sia uguale all’altra è un grave errore. Credere che tutto sia semplicemente un meccanismo ripetibile è il secondo errore. Poi, le falsità, l’ipocrisia, l’alterazione dei dati o delle informazioni, l’arroganza, la presunzione, l’arrivismo, la violenza (fisica o psicologica poco conta) e la mancanza verso leggi preesistenti e la Costituzione sono i veri segni di una malattia dell’essere umano che ha perso verso se stesso il rispetto, la dignità e la sua stessa anima. Se il governo sbaglia è bene ricordare che lo Stato sono tutti i cittadini e in quanto tali sono responsabili, non davanti alla limitata legge umana, quanto davanti a loro stessi e alla loro coscienza.

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